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Pasqua in Italia, La Giudeata e i cristi parlanti

In occasione della Pasqua, e della Settimana Santa che la precede, molte regioni d’Italia ritrovano diversi i riti che si svolgono tra le strade cittadine, che nascono nei secoli passati, alcuni più celebri di altri per via non solo delle loro peculiarità, ma anche dei racconti che ne spiegano le origini. Come La Giudeata di Chianciano Terme e i Cristi Parlanti di Venezia e Roma

La Giudeata di Chianciano Terme 

Affonda le sue origini nelle rappresentazioni seicentesche e, nonostante il passare del tempo, non si è mai spenta: si tratta de “La Giudeata”, una tradizione che ricorre ogni anno in occasione del Venerdì Santo nel centro storico di Chianciano Terme.  

La Giudeata è stata ideata da don Carlo Sensani, Antonello Betti e Luciano Pucello e consiste in 150 figuranti in costume storico. La prima parte vede la sfilata di soldati romani a cavallo, di Cristo che porta la croce al Calvario seguito dalla Madonna e del corteo capeggiato da Ponzio Pilato; a seguire, compaiono i Senatori e la corte di Erode Antipa insieme al Sinedrio con in testa il Gran Sacerdote Caifa.  

Il corteo storico, che si tiene a fine marzo, parte dalla Chiesa della Compagnia nel Centro Storico, è seguito dalla processione e dalle sacre effigi del Cristo morto. Prima di rientrare in Chiesa per adorare il Cristo ligneo, il corteo fa una sosta fuori dalle mura del centro storico, dove vengono letti i passi del Vangelo riferiti alla Passione di Cristo. 

All’inizio, La Giudeata era un genere musicale, che è stato in grado di ispirare numerose rappresentazioni iconografiche. A Chianciano Terme, invece, ha tutte le caratteristiche di una vera e propria processione che si fa largo tra le strade cittadine. Il nome, tra l’altro, ricorda proprio i Giudei che uccisero Gesù.  

Il Cristo Parlante di Venezia 

La storia del Crocifisso Parlante della Chiesa di San Francesco della Vigna a Venezia è essenzialmente affascinante. A tratti sconosciuta, è tornata in auge soprattutto negli ultimi anni, quando è stato deciso di restaurare il prezioso manufatto collocato provvisoriamente nella cappella Badoer-Giustinian e, successivamente, posto sull’altare proprio in occasione della Pasqua.  

Perché Crocifisso Parlante? La scultura in questione fa parte di quelle rare varianti delle tipologie di crocifissi dotati di lingua, un po’ inquietanti e diffusi soprattutto nel periodo tardo gotico in tutta Europa, che venivano utilizzati proprio in occasione delle celebrazioni drammaturgiche pasquali.  

La testa di questa statua alta ben 190 centimetri è scavata come un guscio per ospitare al suo interno un meccanismo tramite il quale era possibile muovere una lingua. L’effetto finale era quello di far uscire dalla bocca del fumo tramite bacchette di incenso, in modo da rappresentare l’esalazione dell’ultimo respiro di Cristo. Insomma, una scena tanto drammatica quanto suggestiva, in pieno clima pasquale.  

Il Cristo Parlante di Santa Brigida a Roma 

La Basilica di San Paolo Fuori le Mura offre una spiritualità che difficilmente è possibile provare in altri luoghi. Custode della tomba dell’apostolo Paolo, la basilica è sacra, rigorosa e maestosa ma, al tempo stesso, anche estremamente umile.  

Al suo interno, non tutti lo sanno, si trova uno dei crocifissi più importanti per la storia biografica dei santi. Si tratta di una scultura in legno, con un volto molto espressivo, tanto sofferente quanto rassegnato alla volontà del Padre. Secondo la tradizione, sarebbe lo stesso Crocifisso ad aver parlato a Santa Brigida.  

Brigida nacque a Finster, in Svezia, in una famiglia cristiana. La sua biografia è semplicemente straordinaria, oltre che interessante: si sposò con il governatore Ulf, con il quale visse per ben 28 anni, prima che lui morisse prematuramente. Brigida, che ai tempi si trovava nella pace di un monastero, decise di rimanervi iniziando una nuova vita all’insegna della penitenza e delle opere di carità.  

Successivamente, si spostò presso il monastero di Alvastra e, proprio qui, ebbero inizio le prime rivelazioni divine che la accompagnarono per il resto della sua vita. In questo continuo dialogo con Dio e con Cristo, trova particolare devozione verso la Passione di Cristo; da qui, la volontà di fare un pellegrinaggio a Roma, durante il quale accadde proprio l’episodio del Crocifisso “parlante”: durante la preghiera, Brigida andò in estasi e ricevette una serie di rivelazioni che, poi, diffuse tra i credenti.  

Ancora oggi, il Crocifisso Parlante in questione, realizzato da Pietro Cavallini, è collocato all’interno della basilica, sopra l’altare; in una nicchia angolare sul lato sinistro, invece, è riprodotta la statua di Santa Brigida, in ginocchio. Il tutto è oggetto di devozione e preghiera proprio in occasione della Pasqua, che riporta indietro nel tempo, alle rivelazioni che ricevette Santa Brigida e a un culto profondo che non ha mai abbandonato i fedeli.  

Copertina: Unsplash

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