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Pasqua in Sicilia, il ballo dei diavoli a Prizzi

Il Belpaese è un vero e proprio crogiolo di tradizioni, spesso sopravvissute fin dal Medioevo o addirittura dall’epoca romana e ancora pienamente vive dopo secoli e secoli. La modernità non ha cancellato le meraviglie di una cultura locale e popolare che ha ancora molto da dire. Spesso queste tradizioni si legano ai momenti più importanti del calendario cristiano, come la Pasqua.

In Sicilia il folclore locale è ben rappresentato dal “ballo dei diavoli” che ogni anno si svolge nel comune di Prizzi, in provincia di Palermo: un evento suggestivo che ogni anno attira turisti da tutta la Sicilia e dal resto del nostro Stivale. L’arrivo della primavera e della bella stagione rendono l’isola la migliore soluzione per chi vuole trascorrere qualche giorno di rilassante vacanza durante il periodo pasquale.

Cos’è il ballo dei diavoli?

Questa tradizione è legata non solo alla Pasqua, ma anche alla primavera. Ciò a cui si assiste è una vera e propria celebrazione che amplia quanto racchiuso nei riti cristiani della Pasqua: il giorno della resurrezione di Gesù Cristo diventa per estensione la festa del ritorno della primavera e della rinascita della natura.

Il ballo dei diavoli, in siciliano noto come “l’abballu di li Diavuli” si svolge nel comune di Prizzi, ed è parte del folclore strettamente locale, anche se nel resto dell’isola possiamo trovare festività abbastanza simili.

La festa inizia al mattino del giorno di Pasqua, quando delle persone si mascherano da diavoli e da morte. I diavoli sono due, e sono vestiti con il colore rosso, mentre la morte, interpretata da una sola persona, è coperta di un giallo che di solito tende all’ocra. Per tutta la giornata queste figure fanno innocui scherzi a dei casuali malcapitati, che possono liberarsi di loro solamente offrendo una specie di tributo, che può essere sia del denaro che dei dolci.

Al termine della giornata il loro compito non è finito: per le strade di Prizzi la popolazione porta in processione due statue, una raffigurante Gesù Cristo e una che invece rappresenta la Madonna. Le due statue, dopo aver percorso diverse vie, devono infine incontrarsi nella piazza al centro del comune, ma proprio mentre stanno per ricongiursi i diavoli faranno di tutto per non permetterlo. In questo momento intervengono altri figuranti, che sono invece vestiti da angeli e che stanno facendo la guardia a entrambe le statue. Tutti mettono in scena una sorta di lotta tra le parti, che è proprio il ballo dei diavoli di cui stiamo parlando.

Il rito si conclude con la vittoria degli angeli, che ha un duplice significato: da un lato il bene vince sul male, dall’altro la vita ha la meglio sulla morte.

Foto : PalermoToday

Altre tradizioni simili

Come abbiamo già detto in Sicilia esistono altre tradizioni che presentano delle somiglianze con il ballo dei diavoli a Prizzi.

Ad Adrano, in provincia di Catania, ogni anno nel giorno di Pasqua viene rappresentato un vero e proprio dramma, che localmente prende il nome di Diavulazzi di Pasqua. Il dramma viene portato in scena di solito due volte al giorno, sia intorno all’ora di pranzo che di sera. La rappresentazione serale è una novità degli ultimi anni, resa particolarmente suggestiva dal sapiente uso delle luci.

Tra i protagonisti principali ci sono proprio i diavoli, con a capo Lucifero, che vogliono corrompere l’umanità e spingerla alla dannazione. Anche in questo caso il bene alla fine trionfa sul male. Il dramma si tramanda di generazione in generazione, con lo scopo di mantenere vivo il suo spirito originale, insegnando ai nuovi attori non solo le battute ma anche tutto ciò che riguarda la gestualità.

Un’altra tradizione che presenta dei parallelismi con il ballo dei diavoli a Prizzi è la Festa dei Giudei a San Fratello, nei pressi di Messina. Da generazioni, in occasione del Venerdì Santo, alcuni abitanti del luogo si vestono di giallo e di rosso e iniziano a disturbare tutte le celebrazioni relative alla morte di Gesù Cristo. Addirittura arrivano a ostacolare la processione del Venerdì Santo. Hanno il volto coperto da una maschera rossa, che richiama proprio i diavoli, mentre gli abiti si tramandano all’interno delle famiglie.

La cucina tipica di Prizzi

Se state passando la Pasqua a Prizzi non potete perdere l’occasione di gustare i piatti tipici del luogo. Ci sono molti ristoranti e attività che propongono prodotti locali, e che possono rendere la vostra esperienza in città qualcosa di indimenticabile.

Per quanto riguarda i primi consigliamo di provare le busiate con il ragù, un ottimo esempio di cucina siciliana. Tra i piatti più apprezzati dai turisti c’è il cosiddetto “lardu chinu”, una sorta di pollo ripieno, un secondo perfetto sia a pranzo che a cena.

Ovviamente se vi state mettendo a tavola in Sicilia non può mancare un buon dolce. Vi suggeriamo di provare qualcosa di diverso rispetto ai soliti cannoli, e di dare un’opportunità ai cucciddateddi. Sono dei biscotti che hanno al loro interno sia fichi che pinoli, un binomio da non sottovalutare, più paradisiaco che diabolico.

Autore : Andrea Prosperi

Copertina: PalermoToday

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