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Museo Nivola a Orani, la vita e le opere dell’artista

A Orani, nel cuore della Barbagia, in provincia di Nuoro, proprio sulla collina conosciuta come Su Cantaru, sorge il Museo Nivola, un complesso che celebra la vita e le opere di un grande artista del ventesimo secolo, Costantino Nivola

Il Museo Nivola si trova a Orani (provincia di Nuoro) e più precisamente in via Gonare, dove un tempo sorgeva il lavatoio comunale, simbolo della vita comunitaria.

Il complesso museale offre un’interessante immersione nell’universo creativo di questo maestro del modernismo italiano tra oltre duecento sculture, dipinti e disegni. 

L’origine del Museo

Il Museo è stato fondato a metà degli anni Novanta su un progetto di recupero dell’ex lavatoio. curato da progettisti Chermayeff e Floris. per dare continuità all’opera di studio e valorizzazione portato avanti dalla Fondazione  Costantino Nivola. A scegliere la selezione delle opere è stata la moglie di Nivola.

Ruth Guggenheim ha scelto di dare maggiore risalto alle sculture del marito, come la serie delle Madri e delle Vedove, anche se poi il museo ha abbracciato anche l’arrivo di altre opere d’arte, come le opere in terracotta, i dipinti e i rilievi realizzati con la tecnica che lo resero famoso anche in America.

Chi è Nivola, la vita e le opere

Cresciuto in una famiglia di muratori, Nivola sembrava destinato a seguire le orme paterne e ad apprendere il mestiere di famiglia. Tuttavia, il destino gli ha riservato un percorso inaspettato quando ha deciso di diventare apprendista del pittore Mario Delitala a Sassari.

La svolta è arrivata negli anni Trenta, quando una borsa di studio gli ha aperto le porte dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza (ISIA), dove si è dedicato allo studio della grafica.

Nivola ha trovato un mentore nell’architetto Giuseppe Pagano, il quale lo ha coinvolto attivamente nell’organizzazione di mostre di rilievo, come la Triennale di Milano e l’Expo di Parigi. Parallelamente, ha assunto il ruolo di direttore artistico presso Olivetti.

L’artista ha lasciato l’Italia alla volta di Parigi prima e degli Stati Uniti dopo sul finire del decennio a causa della sua posizione antifascista e del matrimonio con Ruth Guggenheim di fede ebraica.

A New York, però, è riuscito a inserirsi nel mondo dell’arte come direttore artistico per periodici specializzati in architettura, stabilendo una proficua amicizia con il rinomato architetto Le Corbusier. Durante questo periodo, complice l’incertezza nata dal confronto con un altro contesto culturale, ha sperimentato forme e linguaggi artistici inediti, culminando nello sviluppo della tecnica innovativa del sandcasting, cioè la creazione di sculture in cemento adoperando la sabbia come matrice.

Grazie al suo talento e alla sua creatività, Nivola ha raggiunto rapidamente il successo, specialmente dopo aver completato lo showroom Olivetti a New York. Questo progetto lo ha consacrato come uno dei più celebri scultori nel contesto dell’architettura, spingendo verso la convergenza delle arti.

Negli anni Sessanta, pur mantenendo il suo impegno nell’arte pubblica, Nivola si è dedicato anche alla terracotta, creando opere incentrate su temi più intimi. In seguito, è ritornato ai materiali “pregiati” come il marmo e il bronzo, realizzando figure femminili che celebrano la potenza generatrice della donna e della natura.

Foto : Artsupp

Cosa aspettarsi dalla visita al Museo Nivola

Il complesso del Museo Nivola si articola in diversi ambienti, dallo spazio espositivo interno agli spazi esterni fino al settore dedicato alla tecnica della colata in sabbia. La posizione raccolta e le sculture di grande formato all’esterno conferiscono un’atmosfera unica a questo museo.

Attraverso il cortile, i visitatori sono accolti da una fontana che evoca le origini storiche della costruzione, cioè quella di lavatoio comunale, mentre un piccolo canale scoperto serpeggia tra le pietre per portare l’acqua nell’area sterrata, simbolo della vitalità e della continua trasformazione degli elementi che hanno costantemente ispirato l’arte di Nivola.

Le opere esposte nel museo riflettono i temi centrali dell’artista,come la figura materna e il concetto di costruzione, che reinterpretano in chiave moderna la tradizione popolare e l’arte preistorica della sua Sardegna natale. 

Tra le sculture esposte ci sono le creature della Magna Mater e di Muru pringiu, che incarnano rispettivamente la maternità e la speranza per il futuro. Le sculture maschili, come quelli dei guerrieri antichi, richiamano la potenza e la resistenza delle rocce, simboli di lavoro e lotta.

Guardando alle opere più recenti, non si possono non menzionare i Mestieri, cioè figure maschili realizzate in bronzo che mescolano la durezza del lavoro con una giocosa allegria. 

All’interno del museo si trova anche una selezione di sculture in terracotta che evidenzia l’abilità artistica di Nivola nella lavorazione di questo materiale e un intero spazio dedicato alla tecnica che lo rese famoso, quella della colata di cemento o gesso su una matrice di sabbia (sandcasting).

L’esposizione è in costante evoluzione e presto abbraccerà nuovi spazi dedicati all’intera carriera dell’artista. Questo ampliamento del Museo Nuvola includerà anche aree per eventi e mostre temporanee, laboratori didattici, una biblioteca specialistica e molto altro ancora.

Quanto costa visitare il Museo Nivola?

Il museo dedicato a Costantino Nivola è fruibile da tutti, dai bambini agli studenti ai visitatori con disabilità, tutti i giorni (fatta eccezione per il  mercoledì giorno di chiusura settimanale).

Anche il costo del biglietto è accessibile, prevendono riduzioni per alcune categorie di persone, al quale va aggiunto un extra in caso di visita guidata.

Copertina: Artsupp

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