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Luigi Vanvitelli, uno dei più grandi architetti del mondo 

Luigi Vanvitelli ha lasciato un segno profondo nell’architettura europea. Le sue opere, che uniscono elementi del Barocco e del Neoclassicismo, hanno contribuito a definire il paesaggio architettonico del Settecento, anticipando a tratti il neoclassicismo. 

Visione audace, maestria tecnica e profonda comprensione dei principi architettonici: le opere di Luigi Vanvitelli sono diventate iconiche e sono riuscite a influenzare intere generazioni di architetti. 

Questo architetto e pittore ha operato tra lo stile tardo Barocco e quello che verrà definito successivamente come Neoclassicismo. 

Foto — commons.wikimedia.org 

Chi fu Luigi Vanvitelli? Vita e influenze 

Nato a Napoli nel Settecento, Lodewijk van Wittel (vero nome di Luigi Vanvitelli) fu subito influenzato profondamente dall’ambiente familiare: suo padre era un vedutista di origini olandesi (Gaspar van Wittel) incaricato della realizzazione delle parti decorative di Palazzo Reale mentre sua madre (Anna Lorenzani) era nata in una famiglia di artisti.  

Dopo il trasferimento della famiglia a Roma, iniziò a sviluppare una sensibilità artistica precoce e un’inedita attenzione ai dettagli, studiando i monumenti antichi e le opere rinascimentali al fianco di suo padre e suo nonno Andrea Lorenzani

Fu Filippo Juvarra, architetto noto per essere uno dei principali esponenti del barocco, a riconoscere il talento tecnico del giovane Vanvitelli, incoraggiandolo a focalizzarsi sull’architettura

Foto — commons.wikimedia.org 

Da lì a poco, arrivarono le collaborazioni nel progetto di allungamento di Palazzo Chigi e nella lavorazione di San Pietro e l’ammissione all’Accademia dell’Arcadia.  

In seguito, partecipò a concorsi di rilievo a Roma, come per esempio la facciata di San Giovanni in Laterano e la Fontana di Trevi, dimostrando un notevole talento. Tuttavia, le sue proposte, eccellenti dal punto di vista artistico ma meno adatte al gusto del papato orientato al barocco, non ebbero successo. Fu comunque notato e incaricato da papa Clemente XII della progettazione del Lazzaretto (complesso di costruzioni a forma di pentagono concentriche) e dell’Arco Clementino ad Ancona (prolungamento ideale della facciata della Chiesta del Gesù). 

Vanvitelli realizzò opere di rilievo nelle Marche, tra le quali spiccano la torre campanaria per la Santa Casa di Loreto, la facciata e l’interno della chiesa della Madonna della Misericordia di Macerata e la riedificazione della chiesa di Santa Maria Maddalena a Pesaro. Fu coinvolto anche per esaminare il progetto del teatro di Palazzo Arringo firmato da Giuseppe Gualtieri. 

Tornato a Roma, divenne architetto della Reverenda Fabbrica di San Pietro. Presentò un progetto per il restauro della cupola, suscitando polemiche a causa della cerchiatura in ferro ma ottenendo l’approvazione del pontefice. Progettò inoltre la Cappella Reale a San Rocco a Lisbona, il restauro del Convento di Sant’Agostino a Roma e della chiesa di Santa Maria degli Angeli di Michelangelo. 

Uno dei suoi progetti più significativi fu la Reggia di Caserta, una residenza estiva dei Borbone. Questo imponente complesso, ispirato a Versailles e all’Escorial, fu dotato di una galleria centrale, una cappella, un teatro, una scalinata d’onore e oltre milleduecento stanze. Anche il giardino all’italiana fu opera dell’architetto, il quale sfruttò sapientemente sia l’inclinazione naturale del terreno che l’acqua dei monti circostanti (convogliati nell’Acquedotto Carolino). 

L’arrivo di Carlo di Borbone sul trono spagnolo portò via fondi e interesse per la Reggia. Le conseguenti difficoltà finanziarie e politiche causarono un rallentamento dei lavori, trascinando l’architetto verso incarichi temporanei. 

Poco dopo, Luigi Vanvitelli si ritirò a vita privata e poco dopo trovò la morte quando era prossimo ai 73 anni 

Dove si trova la tomba di Luigi Vanvitelli?  

L’architetto venne seppellito nella chiesa di S. Francesco di Paola di Caserta per suo stesso volere.  

Lo stile a metà strada tra il barocco e il neoclassicismo 

Luigi Vanvitelli fu amante e profondo conoscitore dello stile barocco ma, lavoro dopo lavoro, iniziò ad allontanarsi dall’eccesso e dallo stile complesso del barocco per approdare a un’architettura più lineare. 

Lo stile dell’architetto italiano di origini olandesi ha anticipato il Neoclassicismo, cioè uno stile caratterizzato da proporzione e armonia che richiama l’età classica.  

I suoi lavori hanno contribuito a definire il linguaggio architettonico del Settecento e oltre, rappresentando un ponte tra due epoche e testimoniando la sua capacità di adattarsi e innovare. 

Che cosa ha fatto Vanvitelli, le opere iconiche 

Luigi Vanvitelli è noto principalmente per tre opere che hanno segnato la sua carriera e che ancora oggi sono considerate capolavori dell’architettura europea 

Reggia di Caserta 

Il nome di Luigi Vanvitelli è legato alla Reggia di Caserta (dimora reale voluta dai Borbone), una delle creazioni più straordinarie dell’architetto. Iniziò la sua progettazione nella metà del Settecento e il palazzo fu completato sotto la direzione di suo figlio Carlo.  

Foto — commons.wikimedia.org 

Imponente e maestoso, l’edificio si estende su oltre quarantasette mila metri quadrati, con una facciata regolare incorniciata da colonne classiche e archi a tutto sesto. Al centro della struttura, una galleria imponente conduce all’ingresso del vasto parco circostante. 

Il parco, anch’esso progettato da Vanvitelli, si snoda su una vasta estensione, sfruttando sapientemente il terreno inclinato per creare una serie di vasche e fontane, alimentate da una cascata artificiale, che si estendono lungo un viale di ben tre chilometri. 

Acquedotto Carolino 

L’Acquedotto Carolino è un esempio di opera ingegneristica di proporzioni impressionanti: il suo compito era portare l’acqua dai monti vicini alla Reggia di Caserta e successivamente verso Napoli. 

Ispirato agli acquedotti romani ed esteso per trentotto chilometri, l’Acquedotto Carolino si configura come un sistema di canalizzazioni e condotte idriche in grado di trasportare l’acqua attraverso un territorio variegato, comprese le valli e le pianure, garantendo un costante approvvigionamento alla residenza reale. 

Lazzaretto   

Il Lazzaretto di Ancona è un esempio notevole di architettura destinata a svolgere una funzione specifica, ossia quella di isolare e contenere persone affette da malattie contagiose durante epidemie. 

Commissionato dal papa Clemente XII, il Lazzaretto è una testimonianza della maestria dell’architetto nel coniugare aspetti funzionali con un design architettonico di grande impatto.  

La struttura presenta una disposizione innovativa e razionale con costruzioni pentagonali concentriche che circondano il tempietto di San Rocco al centro. 

Questo complesso architettonico è situato su un’isola artificiale, garantendo l’isolamento necessario per prevenire la diffusione delle malattie contagiose. Oltre a svolgere una funzione di isolamento durante le epidemie, il Lazzaretto è stato utilizzato come complesso di difesa del porto e deposito per le merci. 

L’eredità di Luigi Vanvitelli 

L’eredità di Luigi Vanvitelli si riconosce in molteplici sfaccettature. Le sue opere architettoniche, come la Reggia di Caserta e il Lazzaretto di Ancona, rappresentano pietre miliari di imponenza e funzionalità.  

Attraverso le sue opere, ha dimostrato che l’architettura va oltre la mera costruzione di edifici, rappresentando un’arte che unisce estetica, funzionalità e visione. 

La sua abilità nel fondere stili diversi ha influenzato il panorama architettonico del suo tempo e oltre: le sue opere continuano a ispirare e a influenzare anche l’architettura contemporanea.  

La sua eredità culturale è stata riconosciuta a livello mondiale, con alcune delle sue opere dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO (Reggia di Caserta e Acquedotto Carolino). 

Copertina: vivicampania

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