Accanto ai più famosi siti di Pompei ed Ercolano, la Campania conserva luoghi meno noti ma di pari valore, come il Parco Archeologico di Paestum e Velia, testimonianza della civiltà della Magna Grecia.
La Campania è una terra dal patrimonio culturale straordinario; ogni angolo, infatti, custodisce tesori archeologici che raccontano la grandezza delle civiltà che si sono susseguite. Il Parco Archeologico di Paestum e Velia ne è un esempio.
Questo complesso archeologico riunisce i resti di due importanti città greche del sud Italia, Paestum e Velia, raccontando la loro rilevanza culturale, economica e politica nella civiltà greca e durante la successiva dominazione romana.
La grandezza della Magna Grecia di Paestum
Paestum, originariamente chiamata Poseidonia, fu fondata dai coloni greci provenienti da Sibari (Calabria) intorno al Seicento a.C.. La città prese il nome dal dio Poseidone, anche se il culto più importante in città era dedicato ad Hera.
Dove si trovava la colonia Paestum rappresentava una posizione strategica che permise alla popolazione del luogo di prosperare sia lungo le vie commerciali che nella fertile pianura circostante. In breve tempo si trasformò in un fiorente centro commerciale e polo di attività agricole.
Nel quinto secolo a.C., Poseidonia raggiunse il suo massimo splendore con la costruzione dei grandi templi greci, gli stessi che oggi ci mostrano un esempio di architettura greca fuori dalla Grecia stessa.
Durante il quarto secolo a.C., la città passò sotto il controllo dei Lucani e successivamente venne conquistata dai Romani (che la ribattezzarono la colonia per l’appunto Paestum). Tuttavia, durante l’età imperiale, iniziò un declino che portò all’abbandono definitivo nel Seicento a seguito alla paludificazione della zona.
Cosa vedere al Parco Archeologico di Paestum e Velia
Visitare il Parco Archeologico di Paestum e Velia permette di fare un vero e tuffo nel passato, quello della Magna Grecia. Ecco per cosa è famosa Paestum e cosa non perdere durante la visita al parco.
Tempio di Hera
Il Tempio di Hera, comunemente chiamato “Basilica”, fu eretto attorno alla metà del Cinquecento a.C. ed è il più antico di quelli di Paestum. È ben conservato e lontano dallo stile canonico dei templi dorici: non ci sono i frontoni e la sala è divisa da colonne centrali.
Tempio di Nettuno
È stato erroneamente chiamato “Tempio di Nettuno” per molto tempo in quanto inizialmente si pensava fosse dedicato a Poseidone. Al contrario, il dibattito attuale suggerisce che potesse onorare Hera, Apollo o Zeus.
La costruzione risale alla metà del quinto secolo a.C. e incarna la classicità dell’architettura dei templi greci per la sua imponenza e l’armonia delle proporzioni. Realizzato con enormi blocchi senza malta, ha resistito a terremoti.
Tempio di Atena
Tra tutti i templi di Paestum con la loro storia, solo quello di Atena è l’unico di cui si conosce con certezza a quale divinità fosse consacrato. Fu costruito su un’altura, quasi a voler dominare il panorama e a proteggere gli spazi pubblici sottostanti.
Già i primi coloni avevano eretto un piccolo edificio in onore della dea. Tuttavia, intorno al Cinquecento a.C., fu costruito un maestoso tempio, di cui oggi restano tracce fino alla cornice del tetto. La parte interna, posta più in alto rispetto al colonnato esterno, si apriva su un’anticamera arricchita da colonne classiche.
Agorà
L’Agorà della città era un’importante piazza simile ad altre agorà greche nella quale si svolgevano incontri, dibattiti, mercati e attività comunitarie. All’interno, infatti, sorgevano i principali edifici pubblici, come l’Heroon (probabile culto del fondatore della città i cui resti sono visibili nel museo), l’Ekklesiasterion (luogo per gli incontri politici poi sostituito dal santuario) e il tempietto di Zeus Agoraios (luogo di culto dedicato a Zeus).
Foro romano
Il foro romano fu costruito durante l’epoca romana a sud rispetto all’Agorà, contornato da varie botteghe, il Comizio a nord e il mercato (Macellum) a sud. Era un luogo chiave della città, dove si intrecciavano sia le attività politiche che gli scambi commerciali. In epoca imperiale, vennero aggiunti dei portici e alcune botteghe furono riconvertite per ospitare il collegio preposto al Culto Imperiale. Al centro venne realizzata la Basilica (luogo per le attività giudiziarie). Intorno al secondo secolo d.C. venne edificato il Tempio dei Lari su un edificio precedentemente adibito a taverna.
Comizio
Il Comizio era un’area situata nelle vicinanze del foro centrale della città romana di Paestum che serviva come luogo di assemblea dove i cittadini si riunivano per discutere e prendere decisioni su questioni di interesse collettivo, come leggi, tributi e nomine pubbliche.
Tempio della Triade Capitolina
Tra gli edifici costruiti in epoca romana c’è anche il Tempio della Triade Capitolina o Capitolium, chiamato così per dedicato a Giove, Giunone e Minerva. Il tempio simboleggiava l’unione tra l’eredità greca e la cultura romana. Dell’edificio sono visibili i resti del podio sul quale era stato edificato e le colonne corinzie che formavano la peristasi.
Anfiteatro di Paestum
L’anfiteatro di Paestum è uno dei maggiori esempi di questo tipo di costruzione. Fu realizzato originariamente privo dell’anello esterno e quindi con pochi scalini della gradinata destinata al pubblico; soltanto successivamente fu aggiunto un parapetto per proteggere dall’eventuale aggressione degli animali dell’arena, seguito da un anello esterno. Oggi, purtroppo, parte dell’anfiteatro è coperto dalla strada.
Tomba del Tuffatore
La Tomba del Tuffatore è uno dei tesori più preziosi custoditi all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, considerando che i dipinti funerari greci sono andati quasi del tutto persi. Questa tomba a cassa, rinvenuta a pochi chilometri dalla città, presenta scene di un simposio in onore del defunto e un’immagine centrale del suo tuffo (da qui il nome) come simbolo del passaggio nell’oltretomba.
Museo Archeologico Nazionale
Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum si trova nel centro dell’antica città. Inaugurato negli anni Cinquanta, le esposizioni documentano la sua evoluzione dalla fondazione greca al periodo romano. Tra i tesori conservati, spiccano la Tomba del Tuffatore, le metope del santuario di Hera (che illustrano le gesta di Eracle) e alcune lastre dipinte delle tombe lucane.
Di recente, il museo è stato dotato di strumenti multimediali in grado di rendere l’esperienza più immersiva e adatta a tutti. Il percorso si snoda attraverso varie sezioni tematiche che raccontano la storia di Paestum e del territorio circostante, dal Paleolitico fino alla riscoperta della città nel diciottesimo secolo.
Scavi di Velia
Velia, nota per aver dato i natali alla scuola filosofica di Parmenide e del suo discepolo Zenone, conserva le tracce di una grande città della Magna Grecia, dagli spazi pubblici e agli ambienti privati.
La città fu fondata a sud del golfo di Poseidonia intorno a metà del Cinquecento a.C. dagli abitanti di Focea (attuale Turchia) scappati dalla loro terra a causa dell’assedio persiano. La chiamarono inizialmente Hyele (soltanto successivamente cambiò prima in Elea e dopo in Velia durante l’egida dei romani).
Elea-Velia fu costruita tra un’altura con l’acropoli al centro e i colli circostanti e protetta da una vasta cinta muraria che seguiva la conformazione naturale del territorio. Al suo interno, l’insediamento era suddiviso in tre distretti principali, collegati da valloni naturali.
Tra i siti da vedere a Velia ci sono la Porta Rosa (con il più antico arco a tutto sesto del Paese), le Terme Adrianee (centro sociale e ricreativo dell’epoca romana), l’Agorà (cuore della vita pubblica e politica in epoca greca), l’Acropoli (con edifici pubblici e privati) e una torre eretta su un tempio preesistente.
In che regione si trova Paestum e dove si trova il Parco Archeologico
Il Parco Archeologico di Paestum e Velia si trova lungo la costa del Cilento, vicino a Salerno e vari luoghi di interesse. Più in particolare, il sito archeologico è situato nel comune di Capaccio-Paestum e si estende su una vasta area dove è possibile immergersi in un paesaggio ricco di verde e circondato vette.
La città si può raggiungere in treno con la linea Napoli Centrale — Reggio Calabria fino alla stazione di Paestum; in auto imboccando l’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria; in autobus con linee che partono da Salerno e Napoli. Una volta arrivati, il Parco Archeologico è facilmente accessibile a piedi.
Copertina : Paestum