La Sardegna è tra le mete estive più gettonate al mondo; eppure, l’isola non è solo spiagge e movida, ma anche prodotti locali di eccellente qualità (tanto da essere esportati a livello internazionale) e testimonianze di carattere storico, culturale e architettonico ben visibili tra le mura dei borghi sparsi sul territorio.
Due località di grande interesse per tutti coloro che desiderano scoprire l’animo profondo della Sardegna sono Gavoi e Sarule, due “chicche” da dover assolutamente prevedere in un itinerario di viaggi che vi porti in Barbagia, la zona più interna dell’Isola.
Gavoi
Accerchiato dal Gennargentu e da diversi corsi d’acqua, Gavoi è definito un “borgo gioiello” collocato nel cuore più selvaggio della Sardegna. Abitato da circa 3mila persone, si trova a un’altezza di quasi 800 metri dalla quale è possibile ammirare un territorio ricco di boschi di lecci, roverelle, castagni, agrifogli, noci e ciliegi.
All’interno del borgo, caratterizzato da piccole case in granito, è possibile godere di viste meravigliose sulle vedi vallate, assaporare le prelibatezze locali (come il Pecorino Fiore Sardo Dop) e visitare alcuni dei luoghi più belli di tutta la Sardegna.
Chiesa di San Gavino
La Chiesa di San Gavino è la chiesa parrocchiale di Gavoi. Presenta uno stile in tardo gotico aragonese, con una facciata dotata di un bel rosone centrale e un campanile realizzato in epoca pisana. Al suo interno si trovano diverse cappelle laterali e un imponente coro ligneo posto dietro l’altare.
Santuario di Sa Itria
Appena fuori dal centro storico di Gavoi è possibile visitare il Santuario di Sa Itria, totalmente immerso nella natura. Intorno si notano piccole casette dove, ancora oggi, gli abitanti di Gavoi si riuniscono per celebrare la festa di fine luglio in onore di Nostra Signora di Sa Itria, in occasione della quale si servono e degustano i piatti tipici cucinati al momento.
Museo del Fiore Sardo
Al prodotto eccellenza della zona è dedicato il Museo del Fiore Sardo, al cui interno si possono ammirare bellissime installazioni artistiche e fotografie che illustrano ai visitatori tutte le forme disponibili di questo pregiato formaggio.
Lago di Gusana
Per chi ama la natura, il Lago di Gusana è semplicemente imperdibile: si tratta di un lago artificiale che si è formato a seguito della costruzione di una diga. Alla stessa altezza si trova un ponte romano sommerso, che i residenti chiamano “Su ponte vetzu”. La zona è ideale per tutti coloro che desiderano praticare sport acquatici come canoa e windsurf, ma anche per chi ama compiere escursioni naturalistiche.
Foto : Sardegna Turismo
Sarule
Famosa per il celebre santuario mariano Nostra Signora di Gonare, situato a 1100 metri di altezza, da dove il mare è una striscia azzurra che contorna l’Isola, Sarule è un borgo abitato da meno di 2 mila abitanti e sede di tre cime calcaree, cioè Gonare, Gonareddu e Punta Lotzori.
Dalle cime si può scorgere il mare sia a oriente, che a occidente. Ancora oggi, Sarule porta avanti la sua tradizione agro-pastorale, con produzioni casearie eccellenti, rinomate ed esportate in tutto il mondo, così come il suo olio extravergine di oliva. Uno dei migliori formaggi pecorini è prodotta dalla locale Cooperativa Unione Pastori.
Ma non solo, perché Sarule è conosciuto soprattutto per la lavorazione storica dei tappeti, in prevalenza nei colori giallo, nero, rosso e marrone o raffiguranti scene di attività agricola. La tessitura avviene tramite telai verticali, con i quali si realizza la cosiddetta “burra”, un tappeto unico nel suo genere e frutto di una tradizione tramandata di padre in figlio nel corso dei secoli.
Museo della Tessitura dedicato a Eugenio Tavolara
La tessitura è un must a Sarule, tanto che il borgo ospita il Museo della Tessitura Eugenio Tavolara. Interamente dedicato allo scultore, incisore e ceramista nato e vissuto a Sassari, al suo interno è possibile ammirare una ricca collezione di prodotti artigianali.
Chiesa della Madonna del Rosario
La più antica chiesa di Sarule è la Chiesa della Madonna del Rosario, edificata nel 1200 sulle fondamenta della Chiesa di San Nicolò di Bari. La chiesa è stata dedicata a Oratorio del Rosario, dato che ospita la sede della Confraternita che porta lo stesso nome.
Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo
Al centro del borgo, precisamente in Piazza San Michele, si erge la Chiesa di San Michele Arcangelo, cioè la chiesa parrocchiale di Sarule. Costruita nel 1764, è appartenuta alla Diocesi di Alghero fino al 1939, per poi passare definitivamente in mano alla Diocesi di Nuoro. Al suo interno è custodita una bellissima pala d’altare realizzata dal pittore Mario Delitala, accompagnata da un antico battistero.
Chiesa della Santa Croce
A destra della chiesa parrocchiale si trova la Chiesa della Santa Croce, edificata nel Cinquecento e adibita a Oratorio della Santa Croce per via della Confraternita riportante lo stesso nome. Al suo interno sono custoditi affreschi settecenteschi raffiguranti la passione di Cristo che, nonostante si siano ben conservati nel tempo, necessiterebbero sicuramente un buon restauro.
Chiesa di Sant’Antonio da Padova
Infine, ecco la Chiesa di Sant’Antonio da Padova: navata unica, ingresso rialzato, due scalinate che fiancheggiano la facciata. L’edificio conserva al suo interno una pala di Salvatore Sechi, più noto con lo pseudonimo di De Gonare. Anche a Sarule, esattamente come nella maggior parte dei comuni della Sardegna, il 16 e il 17 gennaio di ogni anno si celebra la Festa di Sant’Antonio Abate, durante la quale viene acceso un falò nella piazzetta antistante la chiesa.
Se l’obiettivo del prossimo viaggio in Sardegna prevede di assaggiare piatti prelibati e godere di viste mozzafiato, allora i borghi di Gavoi e Serule non possono sicuramente mancare!
Copertina: Sardegna Turismo