La Romagna non è solo mare e buon cibo. Anche se d’estate è conosciuta indubbiamente per le sue spiagge e per i numerosi servizi che offre ai milioni di turisti che affollano le sue spiagge. La Romagna nasconde un entroterra estremamente sofisticato, vera anima della Regione, meraviglioso e a tratti magico che merita di essere scoperto nel minimo dettaglio.
La zona interna si estende prevalentemente nell’area della Valmarecchia, dove storia, cultura e archeologia si incontrano e si manifestano sia nei piccoli borghi tipicamente romagnoli, sia nelle numerose feste di paese organizzate nel corso dell’anno.
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Due luoghi particolarmente caratteristici dell’entroterra romagnolo sono San Leo e Santarcangelo, ciascuno contraddistinto da peculiarità straordinarie che vale la pena conoscere.
San Leo
San Leo sorge su un gigantesco masso, il che lo ha reso un punto strategico fin dalla sua fondazione grazie alla vista a 360 gradi sulle valli circostanti. La sua storia ha avuto come protagonisti numerose figure importanti, in primis quella di San Leone che, dopo essere scappato dalla Dalmazia per via delle persecuzioni imposte da Diocleziano, ha fondato il villaggio per ritirarsi e iniziare a predicare il Vangelo.
Dopo di lui, altri due personaggi hanno segnato il percorso di San Leo: San Francesco d’Assisi e Dante Alighieri. Quindi nel Medioevo a dominare è stata la famiglia dei Montefeltro, che si è a lungo contesa il villaggio con i Medici, i Malatesta e i Della Rovere.
Infine, nel Seicento il villaggio passa in mano allo Stato Pontificio, che lo trasforma in un vero e proprio carcere e dà il via a una serie di racconti e leggende che, ancora oggi, appassionano i più curiosi.
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Cosa vedere a San Leo
Il borgo di San Leo è veramente piccolo ma, nonostante ciò, vanta anni di storia e un patrimonio artistico ammirevole. Ecco cosa non perdere in occasione di una visita:
Porta di Sopra e Piazza Dante
In qualità di unico accesso al borgo, Porta di Sopra è visibile e facilmente riconoscibile. La sua realizzazione risale al 1870 e, dopo averla attraversata, si giunge in Piazza Dante: al centro si trova una bellissima fontana, circondata dagli edifici più importanti del borgo, come il Palazzo Mediceo, insieme alla Torre Campanaria, alla Pieve di Santa Maria Assunta e al Duomo di San Leone.
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Palazzo Mediceo
Il Palazzo Mediceo è in stile rinascimentale e riporta sulla facciata il giglio, cioè lo stemma della città di Firenze e di Papa Giulio II Della Rovere. Edificato agli inizi del Cinquecento per ospitare il Governatore di San Leo e del Montefeltro, è stato successivamente ampliato dai Della Rovere e attualmente ospita lo IAT di San Leo, cioè il Museo di Arte Sacra.
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Pieve romanica di Santa Maria Assunta
La Pieve di Santa Maria Assunta è un vero e proprio capolavoro artistico: consiste in un monumento religioso, nonché la prima testimonianza della cristianizzazione della zona. Al suo interno pare che San Leone abbia trascorso i suoi ultimi anni di vita come eremita.
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Duomo di San Leone
Altra icona religiosa, il Duomo è realizzato in stile romanico e sembra incastonato nella roccia. La sua costruzione risale al 1173 ed è dedicato a San Leone, tanto che le sue spoglie sono custodite nell’abside della cripta.
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Torre Campanaria (o Torre Civica)
La Torre Campanaria si erge sulla cima del Monte della Guardia. Realizzata sempre in stile romanico, è solitamente chiusa al pubblico ma viene aperta in occasione di feste ed eventi locali.
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Fortezza rinascimentale di San Leo
La Fortezza di San Leo è stata costruita su una rupe, dalla quale domina su tutto il borgo. Le sue origini risalgono al VI secolo ed è stata contesa a lungo da diverse famiglie fino a quando non è stata conquistata nel Quattrocento da Federico di Montefeltro. Oggi, l’interno del palazzo ospita numerosi musei, mostre ed esposizioni.
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Santarcangelo di Romagna
Altro simbolo dell’entroterra romagnolo è Santarcangelo di Romagna, un antico borgo medievale caratterizzato da palazzi nobili, viuzze e piazzette circondati da un’atmosfera vivace e accogliente. Sorprendenti risultano poi le grotte tufacee, di fatto una città sotterranea.
Il borgo sorge sul Colle Giove, a pochi passi dal mare, il che lo rende una meta prediletta in occasione delle vacanze estive.
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Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna
Piccolo ma affascinante, Santarcangelo è un borgo che vanta un patrimonio artistico molto interessante, frutto della sua storia e del passaggio di personaggi illustri al suo interno. Ecco cosa vedere:
Piazza Ganganelli
Ampissima e vivace, Piazza Ganganelli ospita l’enorme arco omonimo e la Fontana della Pigna realizzata da Tonino Guerra per simboleggiare la donna e la fertilità. La piazza è dedicata a Lorenzo Ganganelli, eletto Papa con il nome di Clemente XIV. Oggi è punto di ritrovo per via dei suoi numerosi negozi, ristoranti e mercati.
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Rocca Malatestiana
Il castello di Santarcangelo coincide con la Rocca Malatestiana: situata su una piccola altura, nasce come dimora della famiglia Malatesta, mentre oggi è una residenza privata. L’aspetto più interessante è la salita al mastio, che prevede l’attraversamento di una scala a chiocciola per poter ammirare un panorama mozzafiato.
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Torre Campanaria
Insieme all’Arco Ganganelli, la Torre Campanaria è un vero e proprio simbolo del borgo: chiamata Campanone dagli abitanti di Santarcangelo, è alta ben 25 metri e risale al 1893. In cima è collocata una bandiera girevole che ogni 15 minuti scandisce l’ora.
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Porta del Campanone Vecchio
Un’altra attrazione imperdibile è la Porta del Campanone Vecchio, realizzata nel XII secolo come ingresso della città. Inizialmente era sormontata da una torre campanaria, successivamente demolita, e ancora oggi sono visibili i resti della prima cinta muraria.
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Porta Cervese e Piazza delle Monache
Conosciuta anche come Porta del Sale, Porta Cervese è l’unico ingresso al borgo medievale. Costruita per volere dei Malatesta, conduce a Piazza delle Monache: qui si affacciano Palazzo Cenci e il Monastero delle Sante Caterina e Barbara.
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Grotte tufacee
Santarcangelo nasconde anche un mondo sotterraneo molto affascinante, fatto di grotte e realizzato nel Medioevo per consentire ai cittadini di trovare riparo in occasione degli assedi nemici. Le grotte in questione sono 150 che, insieme, danno vita a una vera e propria città sotterranea composta da cunicoli, gallerie, pozzi, granai e ghiacciaie.
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Chiesa Collegiata
La Chiesa Collegiata dedicata inizialmente alla Beata Vergine del Rosario è un piccolo gioiello locale: realizzata nel 1744, attualmente è la Parrocchia di San Michele Arcangelo. La facciata esterna è molto semplice, così come l’interno che ospita un dipinto di Guido Cagnacci e il crocifisso trecentesco di scuola riminese che proviene dalla Pieve di San Michele.
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Pieve San Michele
Infine, ecco la Pieve San Michele: si trova fuori dal centro abitato e la sua costruzione risale al VI secolo, in epoca bizantina. Al suo interno è possibile ammirare la fonte battesimale e alcune tracce dell’affresco di San Sebastiano.
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