In Abruzzo c’è un luogo scavato nelle montagne, in uno dei paesaggi più suggestivi della regione. È l’eremo di San Bartolomeo in Legio. In questi territori la popolazione abruzzese durante i secoli ha costruito un gran numero di luoghi sacri. Per questo motivo in Abruzzo si possono trovare tanti eremi eretti in ambienti suggestivi e di profondo misticismo.
Questo eremo in particolare ha una lunga storia da scoprire e offre ai visitatori molte cose da vedere. L’unicità dell’eremo di San Bartolomeo in Legio consiste nel fatto che per raggiungerlo è necessario percorrere a piedi un sentiero all’interno del Parco naturale della Maiella.
Eremo di San Bartolomeo in Legio: dove si trova?
L’eremo di San Bartolomeo in Legio è un luogo dove si ritirò per meditare Papa Celestino V e che ancora oggi è meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli. Si tratta di una struttura scavata all’interno della roccia dai monaci eremiti in cerca di rifugio. Questo è stato ricavato all’interno di uno sperone roccioso di circa 50 metri. L’eremo è situato nel cuore delle montagne abruzzesi nel comune di Roccamorice nella provincia di Pescara.
Per raggiungere l’eremo è necessario percorrere a piedi un cammino di alcune decine di minuti Ogni anno si svolge qui il 25 agosto una processione che attira numerosi pellegrini. All’alba viene celebrata la funzione religiosa e poi ci si trasferisce sul torrente. Qui seguendo un antico rituale tutti i presenti si bagnano. In seguito la statua di San Bartolomeo viene portata alla chiesa di Roccamorice dove rimane in esposizione fino al 6 settembre.
La storia dell’eremo di San Bartolomeo in Legio
L’eremo di San Bartolomeo in Legio viene datato a partire dal IV secolo e venne scavato da monaci eremiti fuggiti dalla Sicilia a causa dell’arrivo degli arabi. In questo periodo venne aggiunta una cappella dedicata al Santo protettore di San Bartolomeo. Nel 1250 Pietro da Morrone, diventato poi Papa con il nome di Celestino V, decise di occuparsi del restauro dell’eremo.
Nel 1274 di ritorno da Lione dove ricevette il riconoscimento della sua congregazione dei Celestini da parte del Papa Gregorio X si trasferì qui per due anni. Dopo due anni di tranquillità fu costretto a lasciare questo luogo a causa del continuo arrivo di pellegrini attirati dalla sua crescente fama. La struttura attuale dell’eremo è quella originaria.
Eremo di San Bartolomeo in Legio: cosa vedere?
Il visitatore che giunge in questo luogo troverà un eremo scavato nella roccia che lo ha protetto dalle intemperie. La prima parte rappresenta il balcone dal quale si accede alla struttura. Un muretto di pietra protegge il visitatore dallo strapiombo del vallone di Santo Spirito. A metà del balcone è presente una scalinata che conduce al di sotto dell’eremo. La facciata dell’edificio è decorata da due affreschi del XIII secolo. Il primo raffigura la Madonna col Bambino mentre l’altro rappresenta Cristo Benedicente.
Dalla facciata si accede alla chiesa dove è presente un piccolo altare. Qui una nicchia ospita la statuta ottocentesca in legno di San Bartolomeo. Questo è rappresentato crudamente con un coltello in mano e la propria pelle a tracolla ricordando il fatto che il Santo subì il martirio per scorticamento. Nella chiesa è presente una catena che consente di suonare la campana esterna. Sotto una pietra squadrata è presente una piccola sorgente d’acqua. Tra i fedeli è nota come l’acqua di San Bartolomeo famosa per le sue proprietà terapeutiche. Nella parte posteriore dell’eremo di San Bartolomeo in Legio è presente una piccola cella. Al suo fianco è presente un corridoio che arriva fino all’uscita.
Foto : Percorsi
I percorsi da trekking vicino all’eremo di San Bartolomeo in Legio
Il percorso che conduce all’eremo di San Bartolomeo in Legio è parte di un cammino suddiviso in sei diverse tappe e che è chiamato cammino di Celestino. Questo itinerario permette di scoprire la natura abruzzese e di apprezzare la sua meraviglia. Il cammino si svolge interamente all’interno del Parco nazionale della Maiella. Il suo fascino è sia di carattere storico e culturale che paesaggistico e naturalistico. Si tratta di un percorso della lunghezza di circa 80 chilometri che viene suddiviso in 6 diverse tappe.
Durante il tragitto si visitano le , gli eremi e le abbazie che segnarono la vita di Papa Clemente V. Se invece si intende visitare solo l’eremo di San Bartolomeo si può anche percorrere il sentiero che da Roccamorice arriva sopra all’eremo. Si deve seguire il sentiero chiamato dello Spirito su una strada sterrata e dopo aver svoltato a sinistra si raggiunge una croce in ferro. Da qui il sentiero si stringe in mezzo ad una ricca vegetazione per poi aprirsi sulla vallata regalando scorgi paesaggistici bellissimi.
Da qui poi sono presenti degli scalini ricavati scavando all’interno del terreno che portano direttamente all’eremo di San Bartolomeo in Legio. Un altro sentiero alternativo che si può percorrere è quello che proviene dalla valle Giumentina che consente di giungere all’eremo dal versante opposto. Qualunque strada scegliate il meraviglioso paesaggio circostante saprà premiarvi.
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