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Campobasso, una città tutta da scoprire

Campobasso, con le sue antiche vie lastricate, i maestosi palazzi e le montagne che la circondano, offre un’esperienza autentica e indimenticabile nel cuore del Molise, un’affascinante regione italiana, tanto piccola d’estensione quanto grande in valenza storica e bellezza.

Breve storia di Campobasso

Campobasso è il capoluogo sia della regione Molise, sia dell’omonima provincia, una città dalle origini antichissime.

Le sue origini risalgono al IV secolo a.C. circa, in piena dominazione sannita.

I Sanniti, un’antica tribù italica, dominarono la regione del Molise e del Sannio prima dell’ascesa di Roma. Situata in una posizione strategica sulle colline dell’Appennino, fu uno dei centri principali del territorio sannita.

Quando Roma cominciò la sua espansione verso l’Italia meridionale, Campobasso divenne un centro cruciale per i Sanniti, che resistettero con tenacia all’avanzata romana. Le colline attorno a Campobasso furono teatro di scontri e battaglie, con i Sanniti che difendevano con fermezza la propria terra e la propria indipendenza.

Nonostante la strenua resistenza, alla fine i Sanniti furono sconfitti dai Romani e Campobasso, come molti altri centri sanniti, cadde sotto il dominio di Roma nel III secolo avanti Cristo. L’arrivo dei Romani portò profonde trasformazioni nel territorio dei Sanniti, influenzando la cultura, l’architettura e l’economia di Campobasso.

Durante il dominio romano, Campobasso conobbe un periodo di prosperità e sviluppo.

Le sue mura difensive e il sistema stradale la rese un nodo cruciale per il commercio e la comunicazione. L’architettura romana, con i suoi templi e le sue terme, inoltre, aveva abbellito la città stessa.

Nel IX secolo, in pieno Medioevo, Campobasso entrò a far parte del Ducato di Benevento, soggetto all’autorità longobarda. Durante questo periodo, la città divenne un importante centro amministrativo e militare della regione, contribuendo alla difesa dei territori contro le incursioni saracene e normanne.

Nel corso del secolo XI, Campobasso passò sotto il controllo normanno, seguendo le vicende del Regno di Sicilia. I Normanni favorirono lo sviluppo economico e culturale della città e dell’intera regione, promuovendo la costruzione di chiese, castelli e opere pubbliche.

Campobasso continuò a crescere in importanza strategica e politica anche durante il XII secolo sotto dominio della casata degli Svevi sul Regno di Sicilia. La città divenne un centro di potere locale, con la costruzione di nuove fortificazioni e l’espansione del sistema urbano.

Nel XIV secolo, Campobasso passò sotto il dominio degli Angioini, in seguito passò alla dominazione aragonese nel XV secolo. Questa fase vide la città coinvolta in conflitti territoriali e lotte di potere tra le varie dinastie regnanti.

Durante il Rinascimento, Campobasso perse parte della sua importanza strategica, ma mantenne il suo ruolo di centro culturale e commerciale nella regione del Molise.

Tra il XVII e il XVIII secolo, Campobasso fece parte del Regno di Napoli, sotto il dominio della dinastia spagnola degli Asburgo e in seguito dei Borboni. La città prosperò come centro amministrativo e commerciale della regione, beneficiando della sua posizione strategica sulle rotte commerciali.

Sotto la dominazione borbonica, Campobasso visse anche momenti d’instabilità dovuti alle guerre e alle lotte per il potere, con episodi di saccheggi e devastazioni. Tuttavia, la città mantenne la sua importanza come centro culturale e religioso, con la costruzione di nuove chiese e l’espansione delle istituzioni educative.

Nel XIX secolo, Campobasso fu coinvolta nei fermenti del Risorgimento italiano. La città vide le tensioni tra i sostenitori del governo borbonico e coloro che abbracciavano le idee dell’unità nazionale. Nel 1861, con l’unificazione dell’Italia, Campobasso divenne parte del Regno d’Italia, seguendo le vicende storiche della Nazione.

Principali monumenti e opere d’arte da visitare

Il turista che visita Campobasso per la prima volta ha la piacevole sorpresa di trovarsi di fronte ad una città molto particolare, essa appare nettamente divisa in due: la parte moderna che si è sviluppata in piano, e la parte più antica che s’inerpica su un colle, il Monte Vairano, alto 794 metri, dominato dal massiccio Castello Monforte sulla sua cima. 

Il dislivello tra il colle e la parte pianeggiante di Campobasso è di circa 100 metri.

La città stessa si trova a un’altezza di 701 metri sul livello del mare e il castello, posto sul colle, domina la città offrendo una vista panoramica della zona circostante.

Il turista, quindi, potrebbe iniziare a visitare la città antica che si è sviluppata sul pendio del Monte Vairano e proseguire poi nella parte moderna di Campobasso.

Tra i principali monumenti da visitare nella parte antica c’è proprio il Castello Monforte, uno dei simboli di Campobasso. Costruito nel XII secolo, è stato ampliato e modificato nel corso dei secoli. Il castello è visitabile e ospita spesso delle mostre temporanee.

Il centro storico si apre a ventaglio e poco sotto il castello ci sono due chiese del Duecento: la chiesa di San Giorgio e quella di San Bartolomeo.

La Chiesa di san Giorgio, dall’architettura pre-romanica e romanica, edificata nel X secolo, è la più antica della città e anche dell’intera regione, inoltre è dedicata a San Giorgio, il santo patrono di Campobasso.

La Chiesa di San Bartolomeo è una delle più antiche testimonianze dello stile romanico della regione, edificata nella seconda metà del XIII secolo, e merita una visita.

Accanto alla chiesa si trova la Torre Terzano, del XIII secolo, restaurata dai nobili Monforte nel 1400.

Proseguendo tra le strette via medievali della città vecchia e salendo e scendendo per le sue scalinate ci sono molti monumenti da visitare tra cui la chiesa di Sant’Antonio Abate posta alla fine dell’omonima via.

Edificata nel 1572, in stile barocco, custodisce elaborati altari lignei e tele di Francesco Guarini, un pittore italiano rappresentante della pittura napoletana del 1600.

Nel centro storico si trova anche la Cattedrale della Santissima Trinità, il principale luogo di culto della città. Edificata nel 1504 per volere di un’importante famiglia locale, fu distrutta nel terremoto del 1805 e ricostruita in stile neoclassico.

Nel centro storico ci sono altre chiese da visitare tra cui: 

  • Chiesa di Santa Maria della Croce;
  • Chiesa di San Leonardo;
  • Chiesa di Santa Maria de Foras;
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore.

Il Palazzo San Giorgio, sede del Municipio di Campobasso, situato nel centro storico, è un edificio imponente costruito sui resti del Monastero di Santa Maria della Libera, distrutto nel terremoto del 1805.

Dedicato al Santo Patrono della città, ingloba al suo interno la Chiesa di Santa Maria della Libera che non è visibile all’esterno.

Il palazzo si trova in Piazza Vittorio Emanuele II ed è visitabile.

Campobasso ospita diversi musei, tra cui l’importante Museo Sannitico, il Museo di Palazzo Pistilli e il Museo Permanente del Presepio.

Il Museo Sannitico, ospitato nelle sale del nobiliare Palazzo Mazzarotta nel centro storico della città antica, è diventato Museo nel 1995.

Il Museo espone reperti archeologici trovati a Campobasso e in provincia, provenienti dal territorio dell’antico Sannio, dalla tarda preistoria al Medioevo.

Sempre in centro storico, assolutamente da vedere il bellissimo Museo di Palazzo Pistilli, nelle sue sale è visibile la collezione d’arte che un benefattore, Michele Praitano, ha donato alla città nel 2014.

Al Museo sono state donate altre collezioni d’arte e in tutto sono esposte più di 180 opere artistiche, concentrate sulla pittura del 1800 e del 1900.

Per gli appassionati dei presepi, infine, il Museo Internazionale del presepio in miniatura Guido Coliti, in Piazza Vittoria, è una meta da non perdere. Fondato nel 1932 da Guido Colitti, il museo ospita circa 400 esempi di presepi in miniatura, provenienti da tutto il mondo.

Scendendo verso la parte bassa di Campobasso, a metà strada tra la parte antica e quella moderna, c’è il Teatro Savoia.

Costruito nel XIX secolo, il Teatro Savoia è un gioiello dell’architettura neoclassica. Con la sua facciata elegante e l’interno decorato, il teatro ospita spettacoli teatrali, concerti ed eventi culturali.

Nella parte moderna di Campobasso, oltre a palazzi di vari stili architettonici dell’Ottocento, Novecento e architettura moderna, assolutamente da visitare è Villa De Capoa con il suo spettacolare parco.

L’entrata principale è in Piazza Falcone e Borsellino, e la villa e il suo parco sono ciò che rimane degli antichi orti del convento francescano di Santa Maria delle Grazie.

Nel Settecento l’area fu acquistata da privati e riorganizzata in un vero e proprio parco neoclassico. Infine, nel 1929, villa e parco furono donati al Comune di Campobasso dall’ultima discendente dei De Capoa. Il giardino ricopre un’area di quasi 16.000 mq. ed è caratterizzato dalla presenza di viali alberati, siepi che delimitano piccole piazzole e percorsi labirintici, il tutto decorato da statue, fontane, archi di pietra o di siepi, un sarcofago di fine Quattrocento, un pozzo, panchine in pietra, una grotta e un piazzale dotato di una piattaforma circolare, delimitata da una balaustra marmorea.

Cucina tipica di Campobasso

La cucina tipica della città riflette la sua storia millenaria ed è caratterizzata da piatti semplici e genuini.

Come primi piatti sono diffusi le zuppe a base di legumi e cereali coltivati in regione come le lenticchie, le fave, il farro.

Famosa è la pasta e fagioli alla molisana, fatta con pasta fresca casalinga, sugo di cotiche di maiale e fagioli.

Altri prodotti di eccellenza culinaria sono i funghi porcini e i salumi, tra cui il capocollo stagionato, il lardo, i ciccioli, il prosciutto, la soppressata, la salsiccia di maiale.

Come dolce tipico, Campobasso offre ai turisti un dolce inventato da un pasticciere della città alla fine degli anni ’60, il Milk Pan.

Si tratta di un dolce natalizio a forma di zuccotto e ricoperto di glassa al cioccolato bianco e crema di nocciole.

L’interno del dolce è bagnato dal Milk, un liquore a base di alcool, latte e aromi naturali dati delle erbe; naturalmente la ricetta è custodita gelosamente dai produttori.

Come raggiungere Campobasso

La città è raggiungile in automobile, in treno e anche in aereo.

Per i turisti che scelgono l’aereo, ci sono due alternative: la prima èatterrare a Napoli, raggiungere la città che dista 115 chilometri dall’aeroporto di Capodichino con un bus, arrivare a Napoli Centrale e prendere il treno che porta a Campobasso. In alternativa ci sono anche i bus che portano a Campobasso. Oppure si può atterrare a Roma, all’aeroporto di Ciampino o di Fiumicino, raggiungere la stazione Tiburtina e da lì proseguire in autobus fino a Campobasso.

Oppure dalla Stazione Termini di Roma prendere il treno che porta direttamente a Campobasso.

Copertina: Unsplash

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