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Cibi autunnali del sud Italia 

L’Italia è un Paese conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua tradizione enogastronomica. In qualsiasi momento dell’anno è possibile gustare piatti tipici unici e speciali, ciascuno proveniente da regioni diverse che, proprio attraverso la cucina, esprimono la loro vera essenza. 

Quando arriva l’autunno e le strade si tingono di giallo, marrone e arancione, anche le tavole degli italiani prendono spunto e si riempiono di pietanze calde e avvolgenti, in grado di dare le giuste energie per affrontare al meglio il cambio di stagione.  

Così come al nord Italia e al centro Italia, anche nel sud Italia e nelle isole è possibile vivere appieno l’autunno grazie alle prelibatezze culinarie, che si trasformano in vere e proprie esperienze di vita se accompagnate dai migliori vini locali.  

Il nostro tour gastronomico dei piatti italiani autunnali continua in Abruzzo, la cui cucina affonda le sue radici nella tradizione contadina, semplice e genuina, per offrire:  

  • gli arrosticini, spiedini di carne di pecora cotti alla brace, tra i migliori street food del sud Italia;  
  • le sagne e fasciul, una sorta di maltagliati preparati con acqua e farina da condire con i fagioli per una zuppa autunnale semplicemente squisita.  

Entrambi si possono accompagnare con vini abruzzesi pregiati, come Montepulciano d’Abruzzo Rosso Doc, Trebbiano d’Abruzzo Doc e Cerasuolo d’Abruzzo Doc

Fonte: grandchef.net 

Lasciamo ora l’Abruzzo e passiamo in Basilicata, una terra tanto variegata quanto eterogenea, che con la sua Matera cattura l’attenzione di migliaia di turisti ogni anno. Nel periodo autunnale offre un piatto prelibatissimo, cioè la crapiata materana: si tratta di una zuppa tipica di Matera preparata proprio per festeggiare il raccolto, tant’è che unisce diversi legumi (cicerchie, fave, fagioli, piselli e ceci) con patate, grano e pomodori.  

Questa zuppa succulenta diventa irresistibile se accompagnata da un ottimo vino di Aglianico, Montepulciano, Moscato, Malvasia, Asprinio Lucano, Sangiovese, Primitivo, Cabernet Sauvignon, Trebbiano e Greco

Fonte: primochef.it 

Passare dalla Basilicata alla Calabria è un attimo: qui la tradizione contadina è estremamente evidente in ogni piatto tipico, talmente ricco di profumi e sapori inconfondibili da togliere il fiato. In autunno è praticamente obbligatorio assaggiare:  

  • il morzello, un panino ripieno di sugo piccante, trippa e frattaglie, ideale per chi deve recuperare le energie;  
  • il ragù calabrese, la cui ricetta tradizionale prevede pane ammollato nel latte, vino bianco, alloro, varie parti di carne, sugo e cottura lenta;  
  • la cuccìa, una zuppa di grano bollito che può essere accompagnata da legumi o da carne di capra, maiale, castagne o cereali e condita con varie spezie;  
  • i turdilli, semplici biscottini a base di farina, zucchero, olio e vino rosso, serviti soprattutto durante le festività natalizie. 

La Calabria, poi, è conosciuta anche per le sue proposte enologiche, molto apprezzate a livello sia locale, sia internazionale; tra le DOC si hanno Bivongi, Cirò, Greco di Bianco, Lamezia, Melissa, Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, Savuto, Scavigna e Terre di Cosenza, mentre tra le IGT figurano Arghillà, Costa Viola, Lipuda, Locride, Palizzi, Pellaro, Scilla, Val di Neto e Valdamato

Fonte: ilgcdn.com 

Si giunge finalmente in Campania, regione caratterizzata da un territorio estremamente variegato che spazia dal mare alla montagna e da un popolo fortemente accogliente e solare. Cosa mangiare qui nella stagione autunnale? Ecco i piatti imperdibili:  

  • gli gnocchi alla sorrentina, a base di patate, acqua e farina e conditi con salsa di pomodoro, fiordilatte, parmigiano e basilico;  
  • i cannelloni alla napoletana, altra specialità partenopea, ripieni di mozzarella, uova sode, parmigiano e ragù a base di carne di manzo e maiale, cipolle, passata di pomodoro e vino rosso.  

E quale modo migliore di gustare questi primi piatti, se non accompagnandoli con del buon vino locale? Le prime scelte prevedono il Vesuvio (e Lacryma Christi del Vesuvio), la Falanghina dei Campi Flegrei, l’Ischia e il Capri

Fonte: cucchiaio.it 

Tra le regioni del sud Italia ingiustificatamente  sottovalutate ma, al contempo, maggiormente ricche di tesori nascosti eccoci in Molise, il cui territorio offre ingredienti di primissima qualità con i quali dar vita a pietanze davvero incredibili.  

Tipiche del periodo autunnale sono le cicerchie, tra i legumi più antichi e più ricchi di proteine che, dopo un lungo ammollo in acqua tiepida e salata, vengono bollite per un paio d’ore e condite con olio ed erbe aromatiche. In alternativa, si possono creare zuppe e puree da gustare con un bicchiere di Biferno, Molise, Pentro o Tintilia.  

Fonte: cucchiaio.it 

Meta estiva per eccellenza, la Puglia è tra le regioni italiane più belle in assoluto tutto l’anno: tra le spiagge dorate, il mare cristallino e il patrimonio storico-culturale, è il luogo ideale dove trascorrere una vacanza ideale per chiunque. In autunno, poi, si ha la possibilità di gustare gli gnummareddi, degli involtini a base di interiori di agnello o capretto, cotti alla brace o in umido, da gustare con un calice di vino rosso come il Gioia del Colle DOC, a base di primitivo. 

Fonte: madeintaranto.org 

Terminata la penisola, si passa alle due isole maggiori: Sardegna e Sicilia. Di entrambe sono famose le spiagge, perfette per un soggiorno estivo all’insegna del relax e della tintarella, ma è il loro entroterra che nasconde il cuore della tradizione edll’ospitalità isolana. È proprio da qui, infatti, che soprattutto in Sardegna derivano le materie prime con le quali vengono realizzati sfiziosi piatti tipici. In particolare, tra quelli autunnali primeggiano:  

  • la zuppa gallurese, chiamata anche zuppa cuata, che però di zuppa ha ben poco: nonostante si utilizzi del brodo di carne per prepararla, in realtà il piatto finale non è liquido, ma è composto da strati di pane conditi con formaggio e brodo di pecora e poi cotto in forno;   
  • l’agnello sardo con carciofi, un piatto tradizionale sardo, che prevede di rosolare la carne prima di cuocerla insieme ai carciofi.  

Entrambi i piatti autunnali possono essere accompagnati da un calice di buon vino sardo, a scelta tra Cannonau, Carignano, Bovale, Monica, Cagnulari, Vermentino e Moscato

Fonte: lacucinaitaliana.it 

La fine del tour gastronomico autunnale termina nella splendida Sicilia, la più colorata e folkloristica delle regioni italiane, rinomata in tutto il mondo tanto per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, quanto per la sua tradizione culinaria. E in autunno di certo non possono mancare:  

  • le crispelle c’angiova, oppure con la ricotta fresca (o entrambe), preparate con farina e lievito di birra e poi ripiene con, appunto, acciughe o ricotta prima di essere fritte in pentoloni pieni d’olio;  
  • la pasta ncasciata, tipica della città di Messina, a base di ragù di carne, uova sode, melanzane e cacio in quantità. 
  • il baccalà fritto, la cui preparazione prevede che il pesce venga ammollato prima di essere cotto, in modo da ammorbidirsi e perdere il sale in eccesso; successivamente si mescola con pomodori secchi e cipolla fresca, per poi essere immerso nella pastella e, infine, fritto.  

Ovviamente, anche in Sicilia non mancano di certo i vini tipici, di quelli che vanno bene in qualunque occasione! Tra i rossi è bene ricordare Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Frappato, mentre tra i bianchi gli imperdibili sono Catarratto, Grillo, Inzolia, Grecanico, Malvasia delle Lipari e Moscato d’Alessandria

Fonte: finedininglovers.it 

Così termina il nostro viaggio enogastronomico nella cucina autunnale italiana. Se ne avete il tempo non perdete l’occasione per conoscere quest’altra faccia dell’Italia, con meno turisti e più calma scoprirete che l’autunno italiano offre luoghi, persone e sapori indimenticabili. 

Copertina: lacucinaitaliana

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