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I celebri mosaici delle Terme di Caracalla

Nemmeno i quasi due millenni di storia che ci separano dalla costuzione delle Terme di Caracalla hanno sminuito la maestosità dei resti che possiamo oggi ammirare. 

Sontuose e simbolo di ricchezza, le Terme di Caracalla conquistarono il popolo romano con le loro pareti marmoree, gli affreschi e i meravigliosi mosaici. Quelli che oggi possiamo scoprire grazie a diverse campagne di restauro, mentre cerchaimo di immaginare l’immenso progetto che creò  tra il 212 e. il 217 d.C. l’Imperatore Lucio Settimio Bassano, conosciuto appunto con il soprannome di Caracalla che gli era stato affibbiato per la sua abitudine di indossare una tunica di origine gallica con il cappuccio. 

L’impianto termale fu edificato vicino al Circo Massimo, costruendo un nuovo acquedotto alimentato da una sorgente aggiuntiva e divenne il complesso termale più imponente mai visto a Roma fino ai IV secolo, quando vennero costruire le terme dell’imperatore Diocleziano. 

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I magnifici mosaici delle Terme di Caracalla 

I mosaici delle Terme di Caracalla erano sul pavimento di due esedre nelle biblioteche del complesso termale, suddivisi in pannelli a forma di quadrato o rettangolo, rappresentanti lottatori e pugili dell’epoca romana. 

Gli atleti raffigurati dai mosaici hanno i capelli raccolti nel cirrus, il tradizionale ciuffo dietro la nuca che contraddistingueva gli sportivi di epoca romana e le braccia dei pugili sono protette dai cesti in cuoio, stoffa e metallo. 

I meravigliosi mosaici rappresentano alla perfezione la vigorosa muscolatura degli atleti ma non solo: si possono osservare anche i giudici della gara facilmente riconoscibili grazie alla toga che indossano. 

Pur essendo le terme risalenti al III secolo d.C. si è ipotizzato un lavoro di restauro, avvenuto nel IV secolo d.C., che avrebbe apportato modifiche ai mosaici e alla struttura intera. 

Dai resti dei mosaici si possono ancora scorgere le sfumature cromatiche originarie: il verde, il giallo, il rosso, il bianco e il nero. Alcuni di questi sono poi conservati altrove, come i mosaici del piano terra, ricomposti presso i Musei Vaticani. 

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Il restauro dei mosaici delle Terme di Caracalla 

Nel 2015 è stato avviato un grande lavoro di restauro che ha interessato i mosaici delle Terme di Caracalla: i lavori, a cura di Anna Borzomati e Marina Piranomonte, sono stati finanziati da Bulgari che si è poi ispirata a quest’opera per una sua collezione. 

Negli anni, brand del lusso si è impegnato nella valorizzazione e nel recupero dei monumenti di Roma, la città in cui il gioielliere greco Sotirio Bulgari aprì il suo primo negozio nel 1884, finanziando  il restauro che ha interessato le Terme di Caracalla e i suoi mosaici nel 2015  e prima ancora nel 2013, quello dei mosaici nella parte orientale della Palestra e ha preceduto un terzo lavoro di recupero dei mosaici di un’altra parte, più estesa, dei pavimenti. 

Le dichiarazioni di Piranomonte, una delle direttrici dei lavori, lasciano intendere quanto di meraviglioso ci fosse ancora da scoprire, e da salvar, in questi antichi mosaici ma soprattutto rendono un’idea dello sfarzo maestoso che l’imperatore Caracalla desiderava per il suo complesso termale: «I marmi compongono il complesso provengono dai quattro angoli del mondo: c’è il porfido egiziano, il giallo antico della Tunisia, il serpentino di Sparta e un bianco del Peloponneso. Un lavoro certosino fanno a mano dagli scalpellini.» 

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Terme di Caracalla: qualche curiosità 

A cosa si doveva il successo delle  Terme di Caracalla? Di certo la loro magnificenza era innegabile ma gli antichi romani avevano ben altri motivi per dare tanta importanza alle terme. 

Per loro non si trattava solo di un luogo dove poter fare un piacevole bagno, esigenza reale dato che, al tempo, nelle abitazioni non c’erano servizi igienici né acqua corrente; le terme, per i romani, rappresentavano un luogo dove potersi prendere cura della persona intera, del corpo, della mente e dello spirito. 

Inoltre, queste erano messe a disposizione di tutti perché gratuite: facile, quindi, comprendere il motivo della loro popolarità presso i romani. 

In fin dei conti, sono stati i romani stessi a dichiarare che le terme fossero uno dei tre piaceri della vita: balnea vina venus corrumpunt corpora nostra sed vitam faciunt, cioè “I bagni, il vino e l’amore ci mandano in malora ma fanno bella la vita”. 

Copertina: cultura

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