Il 19 marzo, l’Italia celebra San Giuseppe, patrono dei padri, degli artigiani e della famiglia. Una festa profondamente radicata nella cultura popolare, che unisce riti religiosi e tradizioni gastronomiche secolari. Tra queste, spiccano le zeppole di San Giuseppe, simbolo indiscusso della ricorrenza, che in ogni regione assumono varianti uniche, esaltando il patrimonio culinario locale.
Le celebrazioni tra fede e folclore
In molte città italiane, il 19 marzo è un giorno di festa, segnato da celebrazioni religiose e iniziative popolari. In Campania, a Napoli e nella Costiera Amalfitana, i festeggiamenti si svolgono tra messe solenni e processioni, culminando con l’immancabile degustazione delle zeppole.
Nel Lazio, in particolare a Roma e Viterbo, la devozione per San Giuseppe si esprime con eventi che coinvolgono confraternite e artigiani, mentre in Sicilia, la festa assume un carattere ancora più suggestivo: nei piccoli borghi, è tradizione allestire grandi tavolate imbandite con pani votivi e piatti tipici, in segno di ospitalità e condivisione.
Le zeppole di San Giuseppe: il dolce della tradizione
Le zeppole di San Giuseppe sono il dolce simbolo della festa. Fritte o al forno, queste delizie di pasta choux sono farcite con crema pasticcera e guarnite con un’amarena sciroppata. Secondo la tradizione, la loro origine risale ai conventi napoletani del XVIII secolo, dove venivano preparate dai frati per celebrare il santo.
Ogni regione, però, ha la sua variante. In Sicilia, si trovano le sfince di San Giuseppe, soffici frittelle ricoperte di ricotta, pistacchi e frutta candita, mentre nel Lazio, le zeppole si presentano spesso con una pasta più spessa e una generosa spolverata di zucchero a velo.
San Giuseppe tra devozione e gusto
La festa di San Giuseppe è molto più di una celebrazione religiosa: è un viaggio attraverso la storia e la gastronomia italiana, un’occasione per riscoprire sapori autentici e tradizioni che si tramandano da generazioni. Ogni anno, il 19 marzo, le tavole si riempiono di dolci e di storie, mantenendo viva una delle feste più sentite della nostra cultura.
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