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Parco Nazionale del Gran Sasso, natura e scienza

Se siete appassionati di natura avrete già sentito parlare del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Questo parco, la cui istituzione risale al 1991, è il terzo più grande in Italia per estensione territoriale.

Talmente grande da toccare ben tre regioni: la maggior parte del Parco è in Abruzzo, ma arriva a coprire anche alcune aree del Lazio e delle Marche. È una delle parti più antiche d’Italia come testimoniano i reperti fossili qui rinvenuti.

La sua posizione nell’Appennino Centrale rende questo territorio l’ideale per la crescita di un gran numero di specie animali e vegetali. La sua straordinaria biodiversità attira ogni anno turisti e appassionati da tutta Italia e non solo.

Raggiungere il Parco è davvero facile, sia la rete autostradale, sia con quella ferroviaria.

Cosa c’è da sapere sul Parco Nazionale del Gran Sasso

Il parco ha un’estensione fuori dal comune: circa 140mila ettari di superficie, dominati dal Gran Sasso d’Italia, la montagna che dà il nome a quest’area protetta. Il Gran Sasso è la montagna più alta degli Appennini, l’unica che può rivaleggiare con le cima più alte delle Alpi. Pensate che ha una altezza di 2.912 metri. Il Gran Sasso si presenta come la destinazione ideale per molti sportivi, da coloro che praticano sci e snowboard, agli alpinisti e agli escursionisti più esperti.

Purtroppo, il cambiamento climatico ha colpito pesantemente questa zona. Un tempo questa montagna ospitava un importante ghiacciaio, noto come Calderone. L’aumento delle temperature ha portato il ghiacciaio a ridursi progressivamente, fino a non rientrare più nella definizione di ghiacciaio dal 2019.

Al contrario la biodiversità del Parco Nazionale del Gran Sasso è ancora salva. All’interno di quest’area si incontra una grande varietà di paesaggi. Dalle rocciose montagne si scende verso le colline, spesso ricoperte di foreste e pascoli, e ovviamente non mancano delle verdi vallate. Ciò significa che un gran numero di specie animali riesce a trovare il proprio spazio. Alcune specie sono diventate talmente famose da essere ormai considerate dei veri simboli del Parco Nazionale del Gran Sasso, come nel caso dell’orso marsicano, dell’aquila reale e del camoscio d’Abruzzo.

Ovviamente anche il mondo floreale ha la sua importanza nel rendere questo parco la meraviglia naturale che è. Ci sono intere foreste composte da alberi come il faggio e l’abete bianco.

Foto : Unsplash

L’incontro con la scienza

Il territorio del Gran Sasso è davvero molto antico, e ciò lo rende una perfetta meta per gli scienziati che sono impegnati in ricerche relative alla geologia e alla paleontologia. Ci sono numerose formazioni rocciose, tra cui grotte che possono anche essere visitate. Sono luoghi a dir poco suggestivi, in grado di riempire lo sguardo di bellezza.

Addirittura, in alcune aree sono stati trovati fossili di dinosauri, che testimoniano la presenza di antichissime creature in quest’area milioni di anni fa.

La geologia e la paleontologia sono solamente due degli ambiti scientifici ben rappresentati nel territorio del parco. Anche la fisica delle particelle fa bella mostra di sé, con la presenza del Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, spesso abbreviato come LNGS. Il laboratorio è posizionato sottoterra, nelle profondità della montagna, e ospita numerosi esperimenti di importanza internazionale, alla ricerca di risposte su quesiti di altissima difficoltà.

Tra natura e tradizioni

Il Parco Nazionale del Gran Sasso da diversi anni mette al centro delle proprie iniziative la sostenibilità. L’obiettivo è quello di spingere i turisti ad abbracciare l’idea di rispettare il più possibile la natura, affinché la presenza umana non sia in nessun modo un disturbo. Ci sono molti sentieri che possono essere percorsi dai visitatori in totale sicurezza.

Il tutto in un territorio che sa ancora come valorizzare le proprie tradizioni, un elemento insostituibile nella cultura locale. Attraversando il parco si entra in contatto con numerosi borghi, alcuni davvero di piccole dimensioni, dove gli antichi edifici spesso sono in un perfetto stato di conservazione. Basta pensare alle chiese e ai castelli tipici di queste località, spesso messi al centro di eventi come sagre e feste popolari.

Basta una rapida ricerca in rete per scoprire se sono previsti eventi in questi piccoli centri: i turisti possono così immergersi in una realtà genuina e nostalgica.

Provare le prelibatezze del luogo

I comuni che sono posti all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso sono la meta ideale anche per coloro che vogliono degustare dei piatti tipici, dove la tradizione ancora regna sovrana.

Se state trascorrendo qualche giorno di relax da queste parti non potete certo perdere l’opportunità di gustare alcune prelibatezze, a cominciare dagli arrosticini, i ben noti spiedini fatti di carne di pecora. Quando si parla di cucina abruzzese non si può fare a meno di nominarli.

Per quanto riguarda invece i primi la tradizione fa bella mostra di sé nella preparazione della pasta alla chitarra.

Tra le specialità vi suggeriamo di mangiare i formaggi del luogo, tra cui il pecorino abruzzese, che si produce a partire dal latte di pecora. Spazio anche ai vini locali, tra cui ci sono il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano d’Abruzzo.

Copertina: Unsplash

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