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Il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene — Seconda Parte

Il Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è un’occasione unica per immergersi totalmente nella natura e scoprire la cultura enogastronomica veneta, davvero unica ed eccezionale.  

Fonte: thewom.it

Estendendosi su un territorio Patrimonio dell’Unesco, il cammino offre paesaggi mozzafiato caratterizzati dalla presenza di ruscelli, borghi, castelli, abbazie e cantine dove, tra l’altro, è possibile gustare un bicchiere di ottimo Prosecco DOCG.   

Il cammino è composto da 4 tappe ben distinte, percorribili di seguito o singolarmente; dopo aver visto nella puntata precedente  le prime due, ciascuna di circa 13 chilometri, è possibile proseguire con la terza e la quarta:  

Tappa 3: da Follina a Tarzo 

La terza tappa del cammino si estende per 13,5 chilometri, parte dal borgo di Follina e conduce verso il Comune di Tarzo. Il primo, che ha ricevuto l’ambitissima Bandiera Arancione, si sviluppa intorno alla splendida Abbazia Cistercense di Santa Maria che, al suo interno, custodisce opere di rilievo e un maestoso chiostro.  

Ma non solo, perché a Follina si possono ammirare numerosi edifici storici come Palazzo Barberis e girare in bici o a piedi tra i bellissimi paesaggi naturalistici. Inoltre, il borgo è famoso per la sua tradizionale arte della lavorazione di lana e seta e per le sue colline ricoperte da vigneti Patrimonio dell’Unesco.  

Fonte: wikimedia.org

Il cammino attraversa, poi, le località di Arfanta, Tarzo e Nogarolo e prosegue verso Fratta, Colmaggiore e Revine. Lungo il tragitto si incontrano famosi murales realizzati da artisti veneti che immortalano tradizioni popolari e momenti di folklore locale.  

E non è ancora finita: il sentiero costeggia il Lago di Santa Maria e il Lago San Giorgio, tra i comuni di Revine Lago e Tarzo, legati a una leggenda molto suggestiva: una misteriosa locomotiva sarebbe stata inabissata nelle loro acque dagli austriaci alla fine della prima guerra mondiale. Sarà vero? 

Tappa 4: da Tarzo a Vittorio Veneto 

La quarta ed ultima tappa del Cammino delle Colline del Prosecco si estende per 12,5 chilometri dal Comune di Tarzo a quello di Vittorio Veneto. Il sentiero costeggia i laghi di Revine Lago e attraversa il borgo di Serravalle, famoso per le sue piazze ricche di edifici realizzati nell’epoca della Serenissima. Giunti qui, basta camminare un po’ per visitare il bellissimo Santuario di Sant’Augusta.  

Fonte: veneto.info

Per concludere in bellezza il cammino, l’ultima tappa è il centro di Vittorio Veneto, diventato celebre nell’autunno del 1918: proprio qui, infatti, si è svolta la feroce battaglia finale tra le truppe italiane e quelle austro-ungariche in occasione della prima guerra mondiale.  

Cammino delle Colline del Prosecco: cosa mangiare 

Il territorio del Cammino delle Colline del Prosecco è la perfetta miscela tra ingegno umano e bellezza naturale. Non è solo tra i siti Patrimonio dell’Unesco più conosciuti al mondo, ma è anche habitat di vigne che rivestono intere valli e pendii e si perdono tra borghi e boschi.  

Ed è proprio qui, in questi luoghi meravigliosi, che le viti vengono coltivate da secoli con tanta fatica ma anche con estrema passione da parte di uomini interamente dedicata alla terra e ai suoi frutti.  

Chi si trova in visita in questa zona non può mancare l’occasione di assaggiare il Prosecco Doc, magari abbinandolo a piatti e prodotti tipici che derivano da un’offerta gastronomica più che ricca e variegata. Le prelibatezze locali sono a base di salumi e carne, ma è possibile assaggiare anche numerosi formaggi, così come la polenta con i funghi e diversi ortaggi freschi come il radicchio rosso. 

Fonte: zagogasparini.com

Un’antica usanza locale, tra l’altro, prevede l’utilizzo di profumatissime erbe da campo; basti pensare ai turioni del pungitopo agli apici del luppolo e al tarassaco, che spesso accompagnano i funghi nella realizzazione di piatti semplicemente deliziosi.  

Ogni proposta gastronomica è un tripudio di sapori, profumi e colori; in qualsiasi trattoria è possibile ordinare carni tipiche da cacciagione come capriolo, lepre e selvaggina, così come classici della tradizione contadina come i fasòi col musèt, cioè una minestra di fagioli in cui viene cotto un cotechino condito con una deliziosa salsa di rafano.  

Infine, è consigliato non perdere: 

  • la trippa, sia asciutta che in umido; 
  • i bigoi in sala, una pasta fresca condita con sugo di sarde; 
  • la pinza, un dolce tipico preparato con uvetta e farina di polenta; 
  • l’imbriago, un salume stagionato nelle vinacce; 
  • la casatella, un formaggio prodotto anticamente in qualsiasi abitazione locale.  

Ovviamente, un passaggio è obbligatorio: accompagnare gli insaccati con il Prosecco DOCG, vero protagonista del Cammino delle Colline del Prosecco! 

Copertina: unsplash

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