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Il barocco siciliano

Il barocco siciliano è conosciuto in tutto il mondo e per chi ama l’arte e l’architettura la città di Catania è sicuramente tra le mete più indicate per scoprirne l’essenza.

La Catania barocca ha origine alla fine del Seicento, quando due eventi catastrofici costringono i cittadini a reinventarsi e a ricostruire: l’eruzione dell’Etna del 1669 e il terremoto della Val di Noto del 1693. L’edificazione ex novo della città viene realizzata in pieno stile barocco, con il quale si intende un fenomeno molto complesso che non è legato solo all’arte e all’architettura, ma anche ai movimenti storico-culturali del periodo, trainati dalle commissioni di papi, principi, sovrani ed esponenti dell’alta borghesia. 

La potenza, la ricchezza, la regalità e l’ispirazione religiosa si trasformano, per i cittadini catanesi, in un un’unica parola dal profondo significato: ricostruzione. Il termine “barocco siciliano”, invece, è stato coniato da Antony Blunt, storico dell’arte che ha attinto al periodo in esame e alla sua dinamicità. 

Tra i principali artisti protagonisti della realizzazione della Catania barocca rientrano Giovanni Battista Vaccarini, Girolamo Palazzotto, Francesco Battaglia e Stefano di Benedetto

Catania Barocca, Via Etnea e principali monumenti

Tutto ciò che viene accompagnato dall’aggettivo “etneo” indica qualcosa che si trova sopra o sotto le pendici del maestoso vulcano siciliano, che veglia da sempre sulla città di Catania. Di conseguenza, la via principale della località non poteva non chiamarsi Via Etnea: si tratta di una strada che non ha simili in Italia, con i suoi 3 chilometri in leggera salita caratterizzati dai principali monumenti in stile barocco che si estendono da una parte all’altra affascinando i visitatori. 

Il suo pavimento, interamente in pietra lavica, è già di per sé uno spettacolo. Da Piazza del Duomo ai Quattro Canti, e in parte Villa Bellini, è stata istituita l’isola pedonale che facilita il passaggio e la permanenza delle persone, oltre che la scoperta dei monumenti presenti. 

Si parte, ovviamente, da Piazza del Duomo, che accoglie la bellissima statua in pietra lavica del Liotru, caratteristico elefante alato simbolo della città con in groppa un obelisco egizio, e la Cattedrale di Sant’Agata, con le sua facciate realizzate dal Vaccarini in pietra lavica e marmo bianco.

Dal Duomo è possibile accedere ai luoghi più caratteristici di Catania, dalla Cappella con le reliquie di Sant’Agata (patrona della città) al Museo Diocesano, massima espressione dell’anima religiosa e artistica di Catania. 

Foto : Unsplash

La Porta Uzeda, invece, posta a sud, si incrocia con l’Antico Seminario dei Chierici e permette di raggiungere agevolmente il mare. Qui si può ammirare la bellissima Fontana dell’Amenano, conosciuta come “acqua o linzolu”, e accedere alla pescheria di Catania (a piscaria), il famoso mercato dove si possono acquistare pesce fresco, carne, frutta e verdura. 

Andando verso ovest la piazza è chiusa da Palazzo Sammartino e Palazzo Zappalà, mentre verso nord si trova il Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio. Da qui inizia una carrellata di attrazioni alle quali è impossibile resistere, a partire dal Caffè Prestipino, presente dal 1976 e vera e propria istituzione per i cittadini: all’interno si può scegliere tra arancini e crispelle di riso, tra dolce e salato in base ai propri gusti. 

Poco più avanti si fa spazio un altro slargo, cioè Piazza Università, su cui si affaccia il Palazzo dell’Università: qui, dal Settecento, hanno sede il Rettorato e una ricchissima biblioteca. Dopo pochi passi inizia la lunga serie di chiese della Via Etnea: la Basilica Collegiata (altro grande esempio di barocco siciliano), la Chiesa dei Minoriti, la Chiesa di San Biagio, la Chiesa del Ss. Sacramento al Borgo e la Chiesa di Sant’Agata al Borgo

Adiacente alla Basilica della Collegiata ecco Palazzo Biscari, un altro gioiello del Vaccarini e antico cuore della Belle Epoque etnea, prima di giungere ai Quattro Canti, l’affascinante incrocio tra Via Etnea e Via di Sangiuliano. Qui si trovano il bellissimo Palazzo di San Demetrio, sempre in stile barocco, e il Palazzo di San Giuliano

Subito dopo la Chiesa dei Minoriti, entra in scena Piazza Stesicoro che, allargandosi sulla destra, lascia ampio spazio alla statua di Vincenzo Bellini, che sorveglia la città in qualità di eroe cittadino, mentre allargandosi sulla sinistra ospita i resti dell’Anfiteatro Romano e la Chiesa di San Biagio (Sant’Agata alla Fornace per i catanesi). Verso nord, invece, si erge Palazzo Tezzano, nato come ospedale, che oggi ospita l’Archivio Ceramografico dell’Università.  

Proseguendo ci si imbatte nella Rinascente, allestita tra le mura di Palazzo Spitalieri, devastato da una bomba del 1943 e ricostruito nel dopoguerra. All’incrocio con Via Pacini, invece, è possibile pernottare all’Hotel Gresi dove, secondo Vitaliano Brancati, abitava il bell’Antonio. 

Per concludere in bellezza il tour della Via Etnea di Catania, di fronte all’imponente edificio liberty che ospita le Poste e all’ingresso di Villa Bellini si trova la Pasticceria Savia, gestita dalla stessa famiglia dal 1897, mentre sul lato opposto si trova la Pasticceria Spinella, inaugurata nel 1936 e famosa per le sue deliziose granite. 

Prima di lasciare la Via Etnea, il consiglio è di fare una passeggiata all’interno di Villa Bellini (‘a villa, per i catanesi): i suoi giardini, le sue fontane e i suoi percorsi sono davvero suggestivi, oltre che capaci di raccontare la vera essenza della città, così folkloristica, calda, sorridente e accogliente. Lasciatevi conquistare da Catania, ne vale la pena.

Copertina: Unsplash

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