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Cattedrale di Palermo, patrimonio dell’Unesco

Palermo vanta un’immensa ricchezza di testimonianze storiche e culturali, che riflettono la sua storia millenaria. La Cattedrale dell’Assunta è una di queste. Oltre a rappresentare un simbolo della città, è anche un capolavoro di arte sacra che riflette le varie influenze che hanno aiutato a definire il capoluogo.

La Cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta, comunemente chiamata Cattedrale di Palermo o Duomo di Palermo, è una tappa imperdibile per devoti, amanti dell’arte e curiosi. La sua importanza è tale che è stata inclusa nel patrimonio dell’UNESCO

Ogni dettaglio della Cattedrale di Palermo è la descrizione tangibile delle culture e delle dominazioni che hanno lasciato il segno sulla storia dell’isola.

L’architettura della Cattedrale di Palermo racconta la sua storia

La Cattedrale dell’Assunta racchiude stili diversi, considerando l’iniziale costruzione sui resti di una basilica paleocristiana e una successiva trasformazione prima in moschea con la dominazione araba e dopo in chiesa in epoca normanna. La struttura primaria nella sua forma attuale giunge dalla chiesa commissionata dall’Arcivescovo Gualtiero Offamilio.

L’occhio viene catturato subito dal campanile e dal ponte ad arco che collega la torre e la chiesa, dalle cupole e dalla complessità della struttura che cambia a seconda della prospettiva.

Dall’ingresso principale lungo il prospetto occidentale (quello su via Matteo Bonello) è possibile notare gli archi che richiamano l’architettura islamica e varie statue di santi. Cambiando posizione, si possono ammirare i resti di un monastero e un pronao con colonne nel prospetto settentrionale (quello su via Incoronazione); decorazioni a intarsi e statue nel prospetto orientale (quello su via Simone Beccadelli di Bologna); portico gotico con decorazioni e intricati dettagli, come il mosaico rappresentante la Vergine e un’incisione del Corano su una colonna, nel prospetto meridionale (quello su Corso Vittorio Emanuele).

Foto : Unsplash

Gli interni della cattedrale, rinnovati a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento sul progetto di Ferdinando Fuga, seguono lo stile neoclassico dell’epoca e presentano una suggestiva fusione di elementi architettonici e decorativi con la base normanna d’origine. 

Le navate che si aprono da quella principale accolgono diverse cappelle, tra le quali si distingue la cappella delle tombe reali. Tra chi è sepolto nella Cattedrale di Palermo, spicca la presenza dell’imperatore Federico II, il cui sarcofago di porfido rosso ne prova la sua importanza.

Tra le altre testimonianze dal valore inestimabile ci sono la cripta risalente al sesto secolo dopo Cristo, l’altare del crocifisso e il sontuoso ciborio del Seicento, adornato con pietre preziose. 

Menzione a parte merita la cappella dedicata a Santa Rosalia, custode dell’anima della città. Qui, l’attenzione viene catturata da un’urna d’argento che custodisce le reliquie della santa e le pareti della cappella adornate da raffinati intagli marmorei di stile neoclassico.

Infine, la Cattedrale di Palermo vanta anche una curiosità unica: la meridiana inserita nel marmo della navata centrale. Grazie a un raggio solare che filtra dalla cupola, mostra l’ora attraverso i segni dello zodiaco incisi.

Quanto costa il biglietto per entrare alla Cattedrale di Palermo?

Con la sua ricchezza di opere e dettagli e la sua complessità di stili, la Cattedrale dell’Assunta continua ad affascinare i visitatori.

Il Duomo di Palermo è aperto ogni giorno e l’accesso è libero, mentre per visitare la cripta, i locali del tesoro, la panoramica dei tetti e la zona delle tombe è necessario acquistare un biglietto.  

Il prezzo del biglietto cambia in base alle aree che si sceglie di visitare: Tetti, Tombe reali, Cripta, Absidi e Tesoro; Tetti e Tombe reali; Tombe reali, Cripta, Absidi e Tesoro; Cripta, Tesoro e Absidi; Tombe reali.

Foto: Unsplash

Cosa vedere a Palermo?

L’esterno e cosa c’è dentro la Cattedrale di Palermo sono soltanto alcune delle chicche imperdibili di Palermo. La città, infatti, è ricca di tesori storici e culturali.

Restando in tema, oltre al Duomo di Palermo, meritano una visita anche la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria (una delle più antiche della città), la Chiesa del Gesù (esempio eccelso dei fasti del barocco siciliano) e la Chiesa di San Cataldo (riconoscibile dalle cupolette rosse in stile arabo e dalle colonne romaniche).

Vale la pena visitare la Chiesa della Martorana, costruita per il re normanno Ruggero II, in quanto esempio di architettura bizantina in Italia. La sua bellezza è amplificata dal contrasto tra lo stile arabo-normanno originale e le aggiunte barocche, motivo per cui è stata inserita nell’elenco dei siti UNESCO. 

Passeggiando tra i vicoletti della Kalsa è possibile ammirare l’influenza degli arabi e come il quartiere si è adattato nell’arco dei secoli. 

Tra i luoghi di grande fascino da non perdere ci sono le Catacombe dei Cappuccini. Situate sotto il Convento dei Cappuccini, queste gallerie servirono per seppellire i frati stessi e altre personalità di spicco, sia religiose che laiche, dal diciassettesimo al ventesimo secolo.

Cambiando completamente atmosfera, si può fare visita al Teatro Massimo, considerato il più grande teatro d’opera in Italia e uno dei più imponenti in Europa e famoso per la sua eccezionale resa acustica e la ricchezza della sua architettura.

Altri luoghi imperdibili se si visita la città sono il Palazzo dei Normanni (antica residenza reale e attuale sede dell’Assemblea Regionale Siciliana) e la Cappella Palatina (incontro tra elementi cristiani e stile architettonico islamica).

Non solo cultura. Palermo è una città di mare, quindi coloro che la visitano possono godersi anche le splendide spiagge che la circondano, come la spiaggia di Modello, per una pausa rinfrescante dal caos cittadino.

La gastronomia palermitana da non perdere

Il viaggio alla scoperta di Palermo risulterebbe incompleto senza l’assaggio della gastronomia palermitana ricca di sapori intensi e tradizioni antiche che riflettono la storia e la cultura della città. 

Tra le esperienze culinarie da non perdere ci sono i simboli del cibo da strada, cioè arancina (palline di riso fritte e ripieni di ragù, piselli e mozzarella), panelle (frittelle di farina di ceci), crocchè (crocchette di patate) e sfincione (pizzetta morbida condita con pomodoro, acciughe, cipolle e caciocavallo).

Chi ama gustare il cibo in tranquillità potrà assaporare i piatti tipici in uno dei locali disseminati lungo Palermo: caponata, pasta con le sarde, pasta alla Norma, pasta con tenerumi, stigghiola, pesce spada alla ghiotta e altro ancora.

Le papille gustative dei più golosi vivranno una vera e propria festa grazie ai tantissimi dolci siciliani, dai cannoli alle cassate all’abbinamento granita e brioche.

Ad accompagnare il viaggio culinario c’è una grande varietà di vini, come i rossi Nero d’Avola, il Cabernet Sauvignon e il Merlot e i bianchi freschi e fragranti Grillo, Catarratto e Inzolia.

Copertina: Unsplash

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