La Valle Camonica, situata tra le provincie di Bergamo e Brescia, in Lombardia, è una delle valli più belle delle Alpi centrali, e anche una delle più lunghe.Con una storia che abbraccia più di 8000 anni, questa valle è un luogo di straordinario interesse storico, culturale e naturale.
Breve storia della valle Camonica
L’antichissima storia della Val Camonica inizia con la fine dell’ultima glaciazione, circa 15.000 anni fa, quando il ghiacciaio, sciogliendosi, creò la vallata. Questo imponente ghiacciaio, lungo 90 km e spesso qualche centinaio di metri, scolpì il paesaggio della valle.
Gli antichi Camuni, popolo di origine incerta o pre-indoeuropea, iniziarono a visitare la vallata già nell’epipaleolitico e vi si stanziarono stabilmente dal Neolitico. Sebbene si sappia poco della loro società, i Camuni sono famosi per le loro incisioni rupestri. Con oltre 300.000 petroglifi, la Val Camonica è il maggiore centro d’arte rupestre in Europa, testimonianza inestimabile della loro presenza e della loro cultura. Le incisioni sono distribuite su più di 180 località lungo la valle e raffigurano scene di caccia, rituali religiosi, attività quotidiane e simboli astratti. Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, situato a Capo di Ponte, è uno dei siti più importanti. Qui, si possono ammirare migliaia di figure incise su rocce di arenaria, che offrono una visione affascinante della vita e delle credenze delle popolazioni camune preistoriche.
Con la conquista romana nel I secolo a.C., la Valle Camonica divenne parte dell’Impero Romano. I Romani costruirono infrastrutture come strade e ponti, e le tracce della loro presenza sono visibili ancora oggi, come nel caso del ponte di Cividate Camuno e delle terme romane.
Nel Medioevo, la valle fu dominata dai Longobardi e poi dai Franchi. Durante questo periodo, la valle si arricchì di castelli, chiese e monasteri, molti dei quali sono ancora visibili. L’Abbazia di San Salvatore a Capo di Ponte, fondata nell’VIII secolo, è un esempio importante di architettura religiosa medievale.
Dal XV secolo, la Valle Camonica fu sotto il controllo della Repubblica di Venezia, che portò un periodo di stabilità e prosperità. Questo periodo vide la costruzione di numerose opere d’ingegneria idraulica, come canali e mulini, che migliorarono l’agricoltura e l’industria locale.
Oggi, la Valle Camonica è una regione che combina la ricchezza storica con la modernità. L’economia locale è basata su una combinazione di agricoltura, industria e turismo. Il turismo è molto sviluppato e sono stati creati otto Parchi tematici per visitare le incisioni rupestri degli antichi Camuni.
I Camuni e le incisioni rupestri della Valle Camonica
I Camuni, un popolo preindoeuropeo insediatosi in Val Camonica intorno al Neolitico, sono noti per le loro incisioni rupestri. La loro presenza è attestata nella provincia di Brescia, nelle Alpi centrali. Conosciuti come Camunni in latino, lasciarono oltre 300.000 incisioni rupestri, la principale testimonianza della loro cultura. Sottomessi dai Romani nel I secolo a.C., i Camuni ottennero la cittadinanza romana e furono rapidamente latinizzati. Le incisioni rupestri della Val Camonica sono tra le più importanti in Europa. Secondo studiosi contemporanei, i Camuni sono meglio associati all’ambiente retico. I loro usi e costumi sociali sono, infatti, simili a quelli della Rezia, una regione situata tra le Alpi italiane e l’alta regione del Reno.
Le incisioni rupestri della Val Camonica, situate in provincia di Brescia, costituiscono una delle più vaste collezioni di petroglifi preistorici al mondo. L’arte rupestre è presente su circa 2.000 rocce distribuite in oltre 180 località di ventiquattro comuni, con una particolare concentrazione nelle municipalità di Capo di Ponte, Ceto (Nadro), Cimbergo, Paspardo, Sonico, Sellero, Darfo Boario Terme e Ossimo. In queste zone esistono otto parchi attrezzati per la visita.
Nel 1979, le incisioni rupestri della Val Camonica sono diventate il primo sito in Italia a essere riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che inizialmente riconobbe oltre 140.000 figure. Nuove scoperte hanno portato il numero totale d’incisioni a circa 200.000, se non 300.000.
Le incisioni rupestri della Val Camonica, realizzate nell’arco di ottomila anni fino all’Età del Ferro (I millennio a.C.), sono attribuite principalmente al popolo dei Camuni, menzionato nelle fonti latine. Sebbene la tradizione petroglifica non si sia interrotta bruscamente, con incisioni risalenti all’epoca romana, medievale e perfino al XIX secolo, la maggior parte delle incisioni fu realizzata con la tecnica della martellina, mentre un numero minore utilizzò il graffito.
La tecnica detta “a martellina”, è ottenuta picchiettando la superficie rocciosa con uno strumento di pietra o di metallo che crea piccole concavità di forma circolare. Le figure possono essere definite da una linea di contorno a martellina o possono essere completamente campite all’interno con la martellinatura. Altra tecnica adottata è quella chiamata “filiforme” o “a graffito”: in questo caso le raffigurazioni sono ottenute incidendo la superficie rocciosa con uno strumento a punta che lascia il segno di un solco. Non è raro trovare nel ricco repertorio dell’arte rupestre camuna figure realizzate con l’uso di entrambe le tecniche: in questo caso la tecnica filiforme è adottata per incidere alcuni dettagli delle figure. Le incisioni spesso illustrano scene religiose, di caccia o di lotta, rappresentando ideogrammi che raffigurano idee piuttosto che oggetti reali.
Queste opere servivano a scopi celebrativi, commemorativi, iniziatici o propiziatori, sia religiosi sia laici. Tra i simboli più noti vi è la Rosa camuna, adottata come emblema ufficiale della Lombardia. Localmente, le incisioni sono chiamate «pitoti», termine dialettale che significa «pupazzi».
Inoltre, i Camuni hanno lasciato anche le statue stele o statue mehir, monumenti in pietra in stile antropomorfo.Le statue stelle della Val Camonica sono quindi antiche sculture in pietra risalenti all’Età del Rame (circa 3400-2200 a.C.) e all’Età del Bronzo. Sono lastre in pietra incise che raffigurano figure umane stilizzate, spesso con ornamenti e armi. Le figure, maschili o femminili, sono rappresentate con dettagli come spade, pugnali, archi, frecce e altri elementi distintivi che indicano il loro status sociale o ruolo all’interno della comunità.
Foto : Italia
I Parchi delle incisioni rupestri
Le incisioni rupestri della Valle Camonica sono raccolte in otto parchi tematici. Di seguito l’elenco dei Parchi, situati tutti in provincia di Brescia:
1) Parco d’interesse sovracomunale del lago Moro, Luine e Monticolo – località Darfo- Boario Terme.
È una vasta area protetta che contiene due zone principali: il sito del parco di Luine e quello dei Corni Freschi. Le incisioni si presentano particolarmente difficili da osservare e il loro supporto roccioso è costituito dalla pietra chiamata “Simona”. Con questo termine s’indica una pietra ornamentale da costruzione utilizzata in Val Camonica dal XIV secolo. Il nome Simona deriva dalla località Simoni di Gorzone da dove si estraeva.
2) Parco Archeologico di Asinino-Anvòia, in località Ossimo. Sorge su un’area di culto dell’Età del Rame. Nel luogo sono state ricostruite statue stele lì ritrovate.
3) Riserva naturale delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. La riserva è una grande area naturale protetta, principalmente composta di boschi di castagni e betulle e si estende per 290 ettari. All’interno del parco si trovano oltre 400 rocce con particolari concentrazioni d’incisioni nelle aree di Foppe (Nadro di Ceto) Campanine (Cimbergo), Plas, In Vall e Sottolaiolo (Paspardo).
4) Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane si trova a Capo di Ponte. È il sito archeologico più importante della Val Camonica.
Il Ministero per i beni e le attività culturali, dal dicembre 2014 gestisce Il Parco Nazionale tramite il Polo Museale della Lombardia. È il primo parco fondato in Valle Camonica nel 1955. Si estende per quattordici ettari con 104 rocce incise.
5) Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo, località Cemmo, Capo di Ponte. Questo parco conserva i Massi di Cemmo, due massi erratici con incisioni rupestri dell’Età del Rame che furono le prime incisioni scoperte e segnalate in Val Camonica nel 1909. Nel parco si trovano statue stele.
6) Parco archeologico comunale di Seradina-Bedolina si trova a Capo di Ponte. Si tratta dell’ultimo parco tematico aperto nel 2005 in Val Camonica. Presenza d’incisioni databili tra la tarda Età del Bronzo e del Ferro.
7) Parco comunale Archeologico di Sellero, località Sellero. I primi ritrovamenti di reperti archeologici avvennero negli anni ’60, con la scoperta di venticinque figurazioni tra cui il famoso Idolo femminile. Si tratta dell’incisione di una grande figura femminile, infatti, i due dischi rappresentano i seni e il disco coppellato il sesso; è riferibile al Neolitico finale.
8) Percorso pluritematico del “Coren delle Fate” località Sonico. In questo parco si trova l’incisione rupestre raffigurante l’Idolo di Sonico, vi sono raffigurati anche due dischi solari, nell’insieme l’incisione richiama la figura di un bimbo in fasce.
La Valle Camonica oggi e l’impatto delle incisioni rupestri sul turismo locale
Le incisioni rupestri della Val Camonica, uno dei più importanti siti archeologici al mondo, hanno un impatto notevole sul turismo della zona.
Le incisioni, che sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità, attraggono migliaia di visitatori ogni anno. Questo flusso costante di turisti ha reso le incisioni una delle principali attrazioni culturali e storiche della Lombardia.
Il turismo generato dalle incisioni rupestri ha un impatto economico positivo sulla Val Camonica. Le attività ricettive, come alberghi, ristoranti e negozi di souvenir, beneficiano notevolmente della presenza di visitatori. Inoltre, l’interesse turistico ha favorito la creazione di posti di lavoro nel settore dei servizi e della guida turistica.
Le incisioni non solo attirano turisti, ma anche studiosi, archeologi e studenti. Questo contribuisce alla diffusione della conoscenza sulla storia e la cultura della regione, promuovendo anche attività educative e didattiche.
L’importanza delle incisioni ha portato a investimenti in infrastrutture locali, migliorando strade, segnaletica e accessi ai siti archeologici. Questi miglioramenti facilitano non solo l’accesso ai siti storici, ma anche la mobilità generale nella valle, beneficiando residenti e visitatori. Spesso sono organizzati eventi, mostre e conferenze legate alle incisioni rupestri, aumentando ulteriormente l’afflusso turistico e arricchendo l’offerta culturale della zona.
In sintesi, le incisioni rupestri della Val Camonica rappresentano un volano per il turismo locale, contribuendo significativamente allo sviluppo economico, culturale e infrastrutturale della regione Lombardia.
Geografia della Valle Camonica
La Val Camonica, o Valle Camonica, è una delle vallate più estese delle Alpi Centrali, situata nella Lombardia orientale, tra le province di Bergamo e Brescia. Lunga quasi 100 km, copre una superficie di 1518,19 kmq e ospita una popolazione di 116.977 abitanti.
La valle inizia a sud presso la montagna Corna Trentapassi, sul Lago d’Iseo, e termina a nord con tre valichi montani: Passo del Tonale (1883 m.), Passo dell’Aprica e Passo del Gavia, quest’ultimo il punto più settentrionale della valle. Gli antichi abitanti, i Camuni, sono ricordati nell’etnonimo latino.
La Corna Trentapassi, montagna delle Prealpi Bresciane alta 1248 m. si trova sulla sponda orientale del Lago d’Iseo e segna l’inizio della Val Camonica. Grazie alla sua posizione isolata e protesa nel lago, offre un ottimo punto panoramico. Geologicamente, è composta di rocce calcaree, con scarsa vegetazione, soprattutto sul versante sud.
La Val Camonica è attraversata dal fiume Oglio, che nasce a Ponte di Legno, s’immette nel Lago d’Iseo a Costa Volpino, ne esce a Sarnico e sfocia nel Po. La valle si trova principalmente nella provincia di Brescia, eccetto i comuni di Lovere, Rogno, Costa Volpino, Castro e la Valle di Scalve, che appartengono alla provincia di Bergamo. Nel 1979, le incisioni rupestri della Val Camonica sono state dichiarate Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, e nel 2018 l’intera valle è stata designata riserva della biosfera.
Circondata dai monti del gruppo dell’Adamello a est e dalle Alpi Orobie a ovest, la valle ospita diverse cime che superano i 3000 metri. Geologicamente, la valle presenta conglomerati di verrucano lombardo e pietra arenaria rossa, utilizzata per le incisioni rupestri. Numerosi sono i giacimenti di ardesia (piòda), usata per i tetti delle case. Nella zona tra Costa Volpino e Pisogne, vicino al Lago d’Iseo, si trovano giacimenti di gessi silicati chiamati volpinite. A nord, sulla dorsale che divide la Val Camonica dalla Valtellina, si trovano miniere di marmo di Vezza d’Oglio.
Come raggiungere la Valle Camonica
In treno, con l’auto, o con l’aereo dagli aeroporti di Bergamo, Verona o Milano, la Valle Camonica è facilmente raggiungibile.
Informarsi per tempo sul sito ufficiale Valle Camonica Unesco e sui siti dei vari Comuni interessati per gli orari di visita dei Parchi tematici che si vogliono visitare.
Il Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane e il Parco Nazionale dei Massi di Cemmo, sono considerati Musei all’aperto ed hanno degli orari di visita e un biglietto d’entrata.
Da martedì a sabato: dalle ore 8.30 alle ore 19.00 (ultimo ingresso alle ore 18.30).
Domenica e festivi: dalle ore 8.30 alle ore 14.00 (ultimo ingresso alle ore 13.30).
Chiusura: il lunedì salvo differenti indicazioni.
Salvo diverse indicazioni trasmesse dal superiore Ministero, i parchi sono chiusi: 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
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