Quella di Ermenegildo Zegna è la storia di un’azienda familiare che inizia quando Michelangelo Zegna alla fine dell’Ottocento apre una fabbrica tessile a Trivero, in Piemonte, territorio dove la produzione di lana era molto florida grazie ai numerosi corsi d’acqua. In seguito tre dei suoi dieci figli, tra i quali Ermenegildo, e un quarto socio fondano nel 1910 il Lanificio Zegna & Giardino Vitri.
L’idea di Ermenegildo è quella di avviare una produzione di tessuti che si distinguano per l’alta qualità e siano in grado di sostituire quelli importati dal Regno Unito. A questo scopo vengono utilizzati macchinari d’avanguardia e vengono acquistate le migliori materie prime dai loro luoghi di origine, come la lana dall’Australia, l’alpaca dal Perù, il cashmere dalla Mongolia e il mohair dal Sud Africa. I tessuti Ermenegildo Zegna interpretano le tendenze moderne e sono destinati alla produzione di abbigliamento maschile di lusso.
Le intuizioni innovative a livello di marketing di Ermenegildo portano l’azienda a una forte espansione; tra le novità introdotte quella più di successo è sicuramente la stampa del proprio marchio sui tessuti. Per Ermenegildo inoltre è sempre stata molto importante la comunità in cui è inserita l’azienda, per questo motivo il successo del marchio va di pari passo con il suo impegno per il territorio con la costruzione di case per gli operai, una biblioteca, una palestra, un ambulatorio e molte altre iniziative nella città di Trivero. Nel 1935 egli ottiene la nomina di Cavaliere del Lavoro e il titolo di Conte di Monte Rubello da Vittorio Emanuele III.
La nascita del prêt-à-porter Ermenegildo Zegna.
In seguito alla Seconda Guerra Mondiale i due figli di Ermenegildo, Aldo e Angelo, maturano esperienza a fianco del padre fino a prendere in mano le redini nel 1966. Due anni dopo i fratelli introducono una grande novità: Zegna debutta nel prêt-à-porter con la prime collezioni di abbigliamento maschile. Il nuovo stabilimento per la confezioni degli abiti viene aperto a Novara e vengono prodotti i capi finiti totalmente in house. Seguendo dunque ogni processo, dalla progettazione, alla creazione, fino alla distribuzione, la Maison ottiene così il controllo sulla qualità dei prodotti finali il cui scopo è quello di mantenere lo stesso altissimo pregio dei tessuti.
Il ready-to-wear Ermenegildo Zegna è incentrato su capi maschili dal taglio sartoriale e allo stesso tempo innovativi dal punto di vista dei materiali. L’abbigliamento diventa così la principale fonte di fatturato, oltre il 90%, dell’azienda tanto che nel 1972 viene introdotto il servizio di abiti su misura. Il rapido sviluppo porta la produzione ad allargarsi internazionalmente in Europa, negli USA e in Asia: Ermenegildo Zegna diventa un brand di lusso a tutti gli effetti.
Nel 1980 viene aperta a Parigi la prima boutique monomarca, seguita nel 1985 da quella a Milano. Il brand continua a puntare sul servizio personalizzato e sulla qualità dei tessuti ma introduce anche accessori e sportswear.
Nuove acquisizioni per il Gruppo Zegna
Tra la fine degli anni novanta e l’inizio degli anni duemila avviene il passaggio di direzione alla terza generazione, ovvero ai figli di Angelo, Ermenegildo detto Gildo e Paolo, che diventano Amministratore delegato e Presidente del gruppo. Sotto la loro direzione Zegna mantiene lo spirito familiare ma attua anche una nuova strategia di espansione attraverso acquisizioni e partnership.
Per esempio nel 1999 acquisisce le Lanerie Agnona, marchio storico nella lavorazione di tessuti per l’abbigliamento femminile. Nel 2003 avvia la produzione di fragranze in collaborazione con Estée Lauder, in seguito di underwear con Perofil e di occhiali con Marcolin. Nel 2014 assume il controllo della fattoria australiana Achill, eccellenza nella produzione di lana Merino Superfine. Nel 2016 acqusice l’azienda tessile Bonotto, nel 2018 il Cappellificio Cervo e il marchio newyorkese Thom Browne.
L’importanza della sostenibilità
Dal 2016 il direttore artistico di tutte le linee è Alessandro Sartori, che si dimostra subito molto attento alla sostenibilità nella progettazione delle collezioni; Zegna riutilizza il 35% degli scarti della sua produzione, oltre che attuare una politica di riciclo e riuso dei materiali.
Il benessere dell’azienda e di ciò che la circonda sono sempre stati una priorità tanto che il brand ha avviato un processo di riqualificazione ambientale. Il progetto Oasi Zegna, nato già negli anni trenta con il fondatore che finanziò la riforestazione delle montagne a ridosso del lanificio, oggi continua a promuovere progetti di tutela ambientale e paesaggistica.
Inoltre vi sono la Fondazione Zegna, dedicata all’arte contemporanea, e Casa Zegna, un archivio storico e polo culturale all’interno del lanificio. Nel 2021 la società viene quotata alla Borsa di New York e subisce un rebranding utilizzando ora soltanto il nome Zegna.