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Riserva Naturale di Punta Bianca, Agrigento

Agrigento è fra le città più belle e interessanti della Sicilia. Il suo territorio custodisce luoghi incantevoli, caratterizzati da un patrimonio culturale inestimabile e zone del tutto incontaminate.

Tra queste spicca la Riserva Naturale di Punta Bianca, uno straordinario paesaggio naturale famoso per uno sperone di roccia interamente bianca che si immerge in uno strepitoso mare limpido e cristallino.

La Riserva Naturale di Punta Bianca è conosciuta anche e soprattutto per la sua spiaggia stupenda che, ogni anno, attira visitatori provenienti da ogni parte del mondo desiderosi di trascorrere qualche giorno in un vero e proprio paradiso terrestre.

Qui, infatti, è possibile immergersi completamente nella natura, concedersi attimi di puro relax e dedicarsi ad attività sportive quali trekking ed escursioni. 

Cosa fare e vedere a Punta Bianca di Agrigento

La Riserva Naturale di Punta Bianca è poco distante dal centro di Agrigento ed è la destinazione ideale per chi desidera fare passeggiate all’aria aperta e compiere trekking ed escursioni; i sentieri sono davvero tantissimi e adatti a chiunque, anche a coloro che preferiscono prendere il sole in zone poco affollate. 

La spiaggia di Punta Bianca è, infatti, incontaminata e riservata, con sabbia dorata e acque che oscillano dal turchese al verde smeraldo. Dopo aver trascorso una giornata nella natura, tra una corsa e un’escursione, è proprio il luogo ideale dove riposarsi, rilassarsi e prendere il sole.

Dalla cima dello sperone, poi, è possibile ammirare panoramici unici della costa agrigentina, nonché uno dei tramonti più emozionanti di tutta la Sicilia. Nonostante sia una località meno conosciuta rispetto alla più celebre Scala dei Turchi, Punta Bianca è a dir poco affascinante e suggestiva, il che basta a spingere chiunque a visitarla almeno una volta nella vita. 

La Riserva ospita anche una torretta militare di guardia, posta su una collinetta antistante la scogliera, che consiste in un manufatto risalente alla Seconda guerra mondiale, periodo in cui serviva per tenere sotto controllo tutta zona circostante. Prima di diventare riserva, infatti, Punta Bianca è stata a lungo sede di esercitazioni militari, cessate definitivamente nel 2022 proprio grazie all’istituzione dell’area protetta da parte della Regione Siciliana. 

Oltre la torretta militare, la Riserva Naturale di Punta Bianca ospita anche la Casa dei Doganieri, l’ex Caserma della Guardia di Finanza. Questa antica struttura, impiegata per contrastare il contrabbando marittimo, è una vera e propria testimonianza del passato che, nel corso degli anni, è riuscita a integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante.

Queste strutture necessitano di cure e restauri prima che la natura se ne impossessi totalmente facendole crollare.

In molti pensano che l’edificio debba essere demolito, in quanto deturpi la scogliera bianca, ma tanti altri ritengono che invece sia uno dei simboli dell’estrema Punta Bianca di Agrigento. In ogni caso, la Casa dei Doganieri è ancora presente ed è quindi possibile visitarla per scoprire la storia del luogo e le sue caratteristiche più nascoste. 

Foto : 101 Zone

Palma di Montechiaro e il Castello Chiaramontano

La Riserva Naturale di Punta Bianca si estende tra Agrigento e Palma di Montechiaro, fondata nel 1637 e conosciuta come la “città del Gattopardo” poiché corrisponde all’immaginario feudo di Donna Fugata nel celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Tra le cose più belle da vedere a Palma di Montechiaro ci sono i castelli chiaramontani, tra i più belli di tutta la Sicilia, tra cui spicca il Castello di Palma di Montechiaro, l’unico edificato su un costone roccioso a picco sul mare. 

Costruito nel 1353, l’ubicazione del Castello di Palma di Montechiaro aveva inizialmente un intento strategico, perché permetteva ai residenti di combattere le invasioni dei pirati. Dopo la morte del proprietario, Andrea Chiaramonte, il castello passa in mano alla famiglia Moncada che ne cambia il nome in Montechiaro, con l’obiettivo di cancellare qualunque collegamento con i signori precedenti. 

Dopo varie vicissitudini, nel Seicento il castello diventa proprietà della famiglia Tomasi. Lasciato in stato di abbandono per diverso tempo, ha ricevuto opere di restauro solo di recente. Attualmente, è possibile visitarlo, passeggiare tra i suoi corridoi e all’interno delle sue stanze e ammirare una statua della Madonna custodita all’interno della cappella. 

Oltre al Castello Chiaramontano, a Palma di Montechiaro ci sono altre due attrazioni da non dover assolutamente perdere:

  • la Chiesa di Santa Maria della Luce, un complesso monumentale che rispecchia appieno l’aspetto religioso della famiglia Tomasi. Voluta da Giulio Tomasi per far rivivere la Via Crucis di Gesù a Palma, prevedeva un percorso che si estendeva dal centro della città alla collina, caratterizzato da quattordici stazioni di sosta. In pratica, Palma veniva identificata con Gerusalemme e i pellegrini che giungevano fin lì potevano prendere visione di una copia della Sacra Sindone consegnata a Carlo Tomasi da Maria di Savoia e attualmente custodita nella Chiesa del Collegio di Maria; 
  • la Torre di San Carlo, isolata e protettiva, edificata nel 1639 per volere di Carlo Tomasi con scopo difensivo, per evitare i continui assedi da parte dei pirati saraceni. La fortezza era costantemente rifornita di armi, strumenti da guerra e soldati. Inizialmente, accanto alla torre si trovava anche una piccola chiesa, con il titolo del Santissimo Rosario, a oggi non più esistente. 

Visitare la Riserva Naturale di Punta Bianca e fare un salto a Palma di Montechiaro è un toccasana per il corpo e per lo spirito. Da non perdere!

Copertina: 101 Zone

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