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Penisola del Sinis, luogo storico e naturalistico

La Penisola del Sinis è un luogo situato lungo la costa occidentale della Sardegna e caratterizzato da biodiversità e bellezza naturale. La sua riserva naturale, lo stagno di Cabras e i Fassones raccontano alcuni aspetti unici di questo territorio.

Se le spiagge di Is Arutas e Mari Ermi regalano paesaggi marini fra i più belli dell’isola, è poco più all’interno che il Sinis esprime la sua vocazione senza tempo, con luoghi e pratiche che risalgono a millenni fa.

Estendendosi con un orientamento nord-sud da Capo Mannu a Capo San Marco e abbracciando la costa occidentale con spiagge rocciose, sabbiose e di quarzo rosato e lo Stagno di Cabras sul versante orientale, questo angolo di paradiso è un luogo di straordinaria bellezza tra fauna selvatica, panorami mozzafiato e antiche rovine.

La Riserva Naturale della Penisola del Sinis

La riserva naturale della Penisola del Sinis è un’area protetta istituita per proteggere la ricca biodiversità di specie animali e vegetali che si estende per circa ventisei mila ettari nel territorio di Cabras. Cosa comprende il Sinis? Il territorio include una grande varietà di ecosistemi, dai paesaggi costieri alle zone umide. 

A sud, il paesaggio spazia dal promontorio di Capo San Marco alle spiagge rocciose e sabbiose di San Giovanni di Sinis, proseguendo fino alle spiagge di quarzo di Is Arutas, Mari Ermi e Punta Maimoni. In queste località, i cristalli di quarzo bianco brillano al sole, creando un paesaggio unico. 

L’imponente falesia di Su Tingiosu offre vedute mozzafiato e segna il confine settentrionale della penisola. Verso nord, le Saline e la spiaggia di Putzu Idu, poco distante da Capo Mannu, completano questo scenario incantevole.

Le limpide acque e i fondali sabbiosi cingono l’Isola di Mal di Ventre e lo scoglio del Catalano. Questi fondali sono popolati da una miriade di creature marine che trovano rifugio nelle distese di posidonia e custodiscono anche numerosi relitti di epoche diverse, tra cui navi romane, spagnole e moderne, che aggiungono un ulteriore fascino a queste acque. Il Relitto del Vaporetto ne è soltanto un esempio.

Nelle aree in cui sono consentite le immersioni autorizzate, l’area marina protetta si rivela un vero paradiso per chi ama esplorare il mondo subacqueo con lo snorkeling e fotografare la bellezza sottomarina.

Lo stagno di Cabras

A pochi chilometri dal mare, le dune sabbiose lasciano il posto allo stagno di Cabras, uno degli ecosistemi palustri più importanti della Sardegna. È il più grande dell’isola, ma è circondato da altri stagni più piccoli.

Questo grande specchio d’acqua è popolato da una moltitudine di specie di uccelli, tra cui i falchi, gli aironi e i fenicotteri rosa, che rende l’area un paradiso per gli amanti del birdwatching. 

Le acque dello stagno sono rinomate per la pesca tradizionale del muggine, un pesce da cui si ricava la preziosa bottarga a seguito di un processo di salatura e successiva essiccazione. Approfittate della vostra visita nel Sinis per gustare questa specialità.

Foto : Unsplash

I Fassonis

Il Sinis è una terra ricca di lagune e le piante palustri sono diventate una risorsa, dando vita all’arte dell’intreccio declinata a vari campi, dalla creazione di ornamenti alla lavorazione di cestini per conservare il cibo alle tradizionali imbarcazioni della pesca lacustre chiamate fassoni o fassonis.

La pesca lacustre nel territorio del Sinis ha sempre avuto caratteristiche peculiari, adottando reti, corde e cesti per le operazioni quotidiane e per formare le peschiere e le capanne di falasco adibite sia da rifugio stagionale sia come postazioni di vedetta dai pescatori. Ma l’elemento più caratteristico di questa tradizione sono i fassonis le tradizionali imbarcazioni di giunco intrecciato.

I fassonis rappresentano un’arte antica: confezionati mediante l’intreccio di covoni di fieno lacustre e solidamente annodati con stringhe di giunco, prendono forma in imbarcazioni slanciate di circa quattro metri di lunghezza e uno di larghezza. Con la loro prua affusolata e la poppa squadrata, si rivelano perfette per solcare con agilità le acque dello stagno e pescare.

Ogni anno, nel mese di agosto, Santa Giusta ospita la “Regata de is Fassonis”, una competizione unica nel suo genere, in cui i pescatori locali si sfidano per celebrare e preservare le tradizioni ancestrali della loro comunità.

Il Sinis, un patrimonio storico e culturale

Oltre alla sua ricchezza naturale, la Penisola del Sinis ospita importanti siti archeologici, tra cui la l’area archeologica di Tharros. Da villaggio nuragico a colonia dai Fenici fino a città romana, questo sito offre una finestra sul passato con templi, terme e strade lastricate.

Oltre a Tharros, è possibile fare un tuffo nel passato che vi stupirà visitando il museo di Cabras per ammirare i Giganti, dei colossi in pietra scoperti nel Sinis e risalenti a migliaia di anni fa. Vale la pena fare una visita anche alla Chiesa di San Giovanni di Sinis per via della sua architettura particolare.

Ma l’aspetto culturale del Sinis non si limita al suo passato antico. A Cabras, la festa del patrono raccoglie abitanti e visitatori intorno alla chiesa di San Salvatore per dar vita a momenti di gioia tra riti antichi, danze popolari, musica e gastronomia tradizionale.Da non perdre ad agosto la corsa degli scalzi, con gli abiti tradizionali esibiti in gara.

Copertina: Unsplash

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