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Parma, tradizione ed enogastronomia

Borghese tanto nell’aspetto, quanto nell’animo, Parma è una città bellissima; vocata al commercio dalla fondazione, con un patrimonio artistico e culturale conosciuto in tutto il mondo, così come la sua tradizione musicale (strettamente collegata al maestro Giuseppe Verdi) e quella enogastronomica, tipica emiliana. 

Sono in tanti a dire che Parma si visita in mezza giornata e, in parte, questa affermazione è vera: il suo centro storico è circoscritto, ed effettivamente è possibile girare a piedi e dare un’occhiata ai monumenti e agli edifici più significativi; ma se si desidera conoscere la città nella sua essenza, allora bisogna allargare i confini e visitare anche le zone limitrofe che nascondono tesori preziosi e segreti tutti da scoprire!

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Cosa vedere a Parma

Come accennato, le cose da vedere a Parma sono davvero numerose e il consiglio è di partire proprio dal centro storico, ricco di storia e cultura dove, tra una visita e l’altra, è possibile sedersi al tavolo di una trattoria storica per assaggiare i migliori piatti tipici!

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Il Duomo

Dedicata a Santa Maria Assunta, la Cattedrale di Parma (che coincide con il Duomo) si trova in Piazza Duomo accanto al Battistero e al Palazzo Vescovile, in pieno centro. Realizzata in stile romanico e arricchita successivamente con dettagli rinascimentali e gotici, è dotata di una campanaria di ben 63 metri. Il suo interno è a croce latina con tre navate e la cupola ottagonale è stata affrescata da Correggio. 

Il Battistero

Costruito nell’XI secolo e consacrato in quello successivo, il Battistero di Parma è tra le espressioni più significative del passaggio dal romanico al gotico. Appositamente realizzato per la celebrazione del rito del battesimo, ha una struttura ottagonale e la sua cupola è stata affrescata in stile bizantino. 

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Il Palazzo della Pilotta e il Teatro Farnese

Il Palazzo della Pilotta deve il suo nome al gioco della pelota, simile alla pallacorda, che i nobili svolgevano all’interno dei suoi cortili. La sua costruzione risale alla fine del Cinquecento e la sua destinazione d’uso era, inizialmente, quella di caserma. Successivamente, è diventato teatro di corte e con Filippo di Borbone ha iniziato a ospitare la Biblioteca Palatina, il Museo Archeologico, il Museo Bodoniano e la Galleria Nazionale di Parma

Sempre a fine Cinquecento risale la costruzione del Teatro Farnese, un edificio interamente realizzato in legno totalmente restaurato dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. 

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Teatro Regio

Tra i più importanti teatri d’Italia, il Teatro Regio è in stile neoclassico, con una platea decorata in bianco e oro e un enorme lampadario in grado di illuminarlo completamente. Ogni anno ospita il Festival Verdi, che si svolge nel mese di ottobre e che attira turisti provenienti da ogni parte del mondo.   

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Il Parco Ducale e il Palazzo del Giardino

A seguito dell’unificazione dell’Italia, il Parco Ducale è stato ristrutturato e aperto al pubblico. Al suo interno si trova il Palazzo del Giardino, conosciuto anche come Palazzo Ducale, risalente al 1561 e restaurato a metà Settecento. Il parco ospita una serie di servizi fruibili dagli ospiti, come fontane, percorsi sportivi, aree giochi, bar e panchine. 

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La Basilica di Santa Maria della Steccata

Costruita a metà Cinquecento, la Basilica di Santa Maria della Steccata gode di volte meravigliose, affrescate dai maestri della scuola parmense del Seicento, e di un organo a canne del 1574. Attualmente è la sede del Museo Costantiniano della Steccata.

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La Rocca di Fontanellato

Appena fuori dal centro si trova Fontanellato, una località conosciuta per la sua splendida Rocca risalente al Quattrocento. Visitarla significa scoprire altre due attrattive molto importanti del borgo: la saletta di Diana e Atteone, affrescata dal Parmigianino, e la Camera Ottica, l’unica attiva in Italia che attraverso un gioco di prismi riflette su degli appositi schermi la piazza sottostante.

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Il Labirinto della Masone

A pochi minuti da Fontanellato esiste il labirinto più grande del mondo: si tratta del Labirinto della Masone, un percorso nella natura che copre ben 7 ettari di terreno. Commissionato da Franco Maria Ricci, è stato inaugurato nel 2015 e ha sempre attirato l’attenzione di milioni di persone. La visita al labirinto consente anche di ammirare una bellissima esposizione d’arte composta da 400 opere realizzate tra il Cinquecento e il Novecento. 

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La Reggia di Colorno

Altro punto interessante è la Reggia di Colorno, conosciuta (e ribattezzata) come la “piccola Versailles dei Duchi di Parma”. La sua struttura è immensa, composta da oltre 400 sale, oltre che da corti e cortili e uno straordinario giardino alla francese. All’interno della Reggia è possibile ammirare il piano nobile, gli appartamenti dei duchi, la Cappella di San Liborio e l’Osservatorio Astronomico. 

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Cosa mangiare a Parma

Parma è la seconda città più grande dell’Emilia Romagna (subito dopo Bologna) ed è conosciuta in qualsiasi parte del mondo non solo per il suo patrimonio artistico, ma anche e soprattutto per la sua tradizione enogastronomica

Ecco perché quando si visita la città è obbligatorio sedersi al tavolo di una nota trattoria locale per assaggiare i suoi piatti tipici

  • torta fritta: conosciuta anche come gnocco fritto, è realizzata con impasto di farina bianca, olio extravergine di oliva, strutto, acqua e sale. Solitamente viene servita con i salumi, con i quali si imbottisce per gustarla al meglio; 
  • anolini: si tratta di un primo piatto molto caro alla città e consiste in una pasta all’uovo dalla forma circolare, ripiena con stracotto di manzo, parmigiano reggiano, pane raffermo grattato, tuorlo d’uovo e spezie. Vengono serviti in brodo, ma anche con burro e salvia; 
  • tagliolini con il culatello: altro piatto della tradizione a base di pasta all’uovo servita, appunto, con il culatello. Quest’ultimo è tagliato a striscioline, fatto rosolare con burro e salvia e poi cucinato (insieme ai tagliolini), in brodo; 
  • tortelli di zucca: altra pasta all’uovo ripiena, stavolta con la zucca. Il risultato è un piatto molto delicato, servito categoricamente con una spolverata di parmigiano reggiano; 
  • cavàl pist: si tratta del celebre pesto di cavallo, cioè carne di cavallo tritata e servita cruda, aromatizzata con aglio, olio e limone; 
  • bomba di riso: consiste in un timballo di riso a forma di cupola e ripieno di carne, in particolare quella di piccione; 
  • rosa di Parma: è un secondo piatto che comprende tre componenti principali della cucina locale, cioè il prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano e il Lambrusco;
  • sbrisolata: dolce super tipico del nord composto da farina bianca e gialla, zucchero e mandorle sbriciolate in modo molto grossolano. 

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Chi desidera conoscere Parma nella sua interezza, dovrebbe prenotare un soggiorno proprio a ottobre, in occasione del Festival Verdi: tra un’opera e l’altra, è consigliato visitare i luoghi più importanti (in città e nei dintorni) e fermarsi in ristoranti e trattorie locali per deliziare cuore e mente. Parma è una città che non delude. Provare per credere!

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