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Paestum, tesoro archeologico campano

Immersa nella fertile pianura della Campania, tra Salerno e la Costiera Amalfitana, si erge una delle gemme archeologiche più affascinanti d’Italia: Paestum

Anticamente conosciuta come Poseidonia in onore di Poseidone, dio greco dei mari, è celebre per i suoi imponenti templi dorici, la sua storia millenaria e la sua atmosfera magica che affascina e incanta i visitatori di tutto il mondo.

Che cosa vedere a Paestum

I templi e i monumenti di Paestum costituiscono uno dei siti archeologici più importanti e meglio conservati dell’antica Magna Grecia, e Paestum è interamente da visitare e ammirare. Essa è famosa soprattutto per i suoi tre maestosi templi dorici, che sono tra i migliori esempi di architettura greca antica nel Mediterraneo.

Inoltre, è quasi un obbligo visitare il celebre Museo Archeologico Nazionale di Paestum, costruito negli anni ’50 all’interno della cinta muraria greca, dopo aver visto i templi e i monumenti.

Scopriamo i templi e dei monumenti di Paestum da non perdere:

— Tempio di Hera, erroneamente noto come Basilica, è uno dei più importanti e antichi  edifici religiosi di Paestum. Costruito intorno al 560 a.C., il tempio è caratterizzato dalla sua elegante semplicità e dalle sue proporzioni armoniose. Anche se leggermente più piccolo del Tempio di Nettuno, il Tempio di Hera conserva una parte importante della sua struttura originale, inclusi alcuni dei fusti delle colonne e il basamento.

E’ un tempio peritero enneastilo, cioè con nove colonne sulla facciata e sul retro, purtroppo sono andate perdute le trabeazioni superiori e le strutture murarie del naos, cioè la parte più interna di un tempio, tipicamente greco o romano.

Le sue dimensioni sono notevoli, benché più piccolo rispetto al Tempio di Nettuno.

Le sue misure sono: metri 24,50 x 54,24 e il tempio è orientato verso est come il vicino tempio di Nettuno, assieme al quale determina il grandioso aspetto monumentale del santuario meridionale di Poseidonia. Le colonne sono di tipo dorico e sono alte 6,48 metri.

— Tempio di Nettuno (o di Poseidone) è il più grande e meglio conservato dei templi di Paestum. Costruito intorno al 450 a.C., il tempio presenta una pianta di circa 31 metri per 63 metri e conta sei colonne sul lato corto e quattordici sul lato lungo. Le colonne, di stile dorico, si ergono maestose e imponenti, creando un’atmosfera di grandiosità e solennità. All’interno del tempio, gli archeologi hanno rinvenuto resti di altari e tracce di pratiche religiose dell’antichità.

— Tempio di Cerere, (o di Athena) dedicato alla dea greca della fertilità e dell’agricoltura è stato costruito intorno al 500 a.C., il tempio è caratterizzato da una disposizione di colonne più stretta rispetto agli altri templi di Paestum. Anche se parzialmente in rovina, il Tempio di Cerere conserva comunque un’imponente presenza e rappresenta un importante esempio di architettura dorica.

— Mura Urbane Oltre ai templi, Paestum conserva anche resti delle sue antiche mura urbane, che circondavano e proteggevano la città dall’attacco dei nemici. Le mura, costruite in epoche diverse, testimoniano l’importanza strategica di Paestum durante l’antichità e offrono una successiva comprensione della vita quotidiana della città.

— La parte romana di Paestum comprende il Foro, adattato sulla precedente agorà greca, e il Tempietto italico. Il Foro di Paestum è uno tra i più antichi e interessanti fori rettangolari dell’epoca romana. Il piazzale è circondato da un porticato con colonne doriche, mentre gli elementi della trabeazione sono quasi completamente scomparsi. Il Foro aveva intorno una serie di edifici pubblici e numerose botteghe. Il Tempietto italico è situato sul lato nord del Foro, probabilmente era il Capitolium della città romana. Si tratta di un tempio esastilo (sei colonne frontali) su un alto podio, preceduto da un’ampia gradinata con un semplice altare rettangolare.

— Tombe dipinte sono una serie di sepolcri affrescati che si trovano nelle vicinanze di Paestum. Queste tombe risalenti al periodo lucano e romano, presentano affreschi raffiguranti scene di vita quotidiana, rituali funerari e scene di mitologia greca, offrendo preziose testimonianze della cultura e della religione dell’antica città.

Infine il Museo Archeologico Nazionale di Paestum è il naturale proseguimento della visita turistica archeologica. 

Il Museo raccoglie un’importante collezione di reperti rinvenuti nelle aree che circoscrivono Paestum, in primo luogo i corredi funebri provenienti dalle necropoli greche e lucane. 

Numerosissimi sono i vasi, le armi e le lastre tombali affrescate, le più celebri provengono dalla famosa Tomba del Tuffatore, l’unico esempio di pittura greca di età classica nella Magna Grecia. Nel Museo sono esposte una statua fittile di Zeus della metà del VI secolo a.C. e le metope provenienti dall’Heraion del Sele, i cui resti da ammirare sono appena fuori Paestum, vicino alla foce de fiume Sele.

Nel 1998, Paestum è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, riconoscimento della sua importanza storica, artistica e culturale nel panorama mondiale. Le sue antiche rovine, le tombe dipinte, gli artefatti conservati nel Muse Archeologico, forniscono preziose informazioni sulla vita quotidiana, sulle credenze religiose e sull’arte dell’antica Magna Grecia e della Roma Imperiale.

Foto : Unsplash

Breve storia dell’antica Paestum

Fondata intorno al 600 a.C. con il nome di Poseidonia dai coloni greci provenienti dalla città di Sybaris, (l’attuale Sibari in Calabria) Paestum divenne rapidamente uno dei centri più importanti, sia dal punto di vista commerciale che culturale, della Magna Grecia.

La scelta del sito per la fondazione di Poseidonia non fu casuale. La posizione strategica, situata tra le montagne e il mare Tirreno, offriva non solo terreni ricchi e fertili, ma soprattutto acqua in abbondanza grazie al fiume Sele.

Inoltre, la colonia greca di Poseidonia aveva anche un accesso facilitato al commercio marittimo con altre colonie greche e con le regioni circostanti.

La città divenne quindi un importante centro di produzione agricola e di scambio commerciale, grazie alla sua produzione di grano, olio d’oliva e vino. La ricchezza accumulata consentì la costruzione d’imponenti strutture, in particolare i maestosi templi dorici che ancora oggi dominano il paesaggio archeologico di Paestum.

I templi, tra cui il Tempio di Hera (Basilica), il Tempio di Poseidone (Nettuno) e il Tempio di Cerere, sono esempi superbi di architettura greca antica. Costruiti con imponenti colonne di marmo e decorazioni scultorie, questi edifici religiosi testimoniavano la fervente devozione dei cittadini di Poseidonia per le divinità olimpiche.

Le arti, la letteratura, la filosofia e le scienze fiorirono, attirando pensatori, artisti e filosofi da tutta la Magna Grecia, contribuendo alla reputazione di Paestum come uno dei centri culturali più importanti dell’antichità.

Tuttavia, la dominazione greca a Paestum non fu immune da conflitti e turbolenze. La rivalità con altre città greche della Magna Grecia, come Sybaris e Taranto, e le incursioni di popolazioni indigene e di altre potenze straniere, crearono tensioni e conflitti che ebbero un impatto sulla stabilità politica e sociale di Poseidonia.

Infatti, durante il IV secolo a.C., la Magna Grecia, inclusa Paestum, fu teatro di conflitti e rivalità tra le città greche e i popoli indigeni della regione, tra cui i Lucani

I Lucani, conquistata la città, cambiarono il nome di Poseidonia in Paistom e la loro egemonia, collocabile tra il 420 e il 410 a.C., rappresenta un periodo rilevante nella storia di Paestum. I Lucani erano un popolo antico che abitava l’area dell’attuale Basilicata e parti della Campania meridionale durante l’antichità.

La durata della supremazia lucana su Paestum è parte integrante della complessa storia dell’Italia meridionale durante l’antichità.

Dopo i Lucani, il dominio romano su Paestum rappresenta un altro capitolo importante nella storia dell’antica città della Magna Grecia.

Paestum, fondata come Poseidonia dai coloni greci nel VI secolo a.C., cambiò di nuovo il suo nome, da Paistom divenne Paestum e fu parte integrante dell’Impero Romano nel III secolo a.C. dopo la conquista romana della regione Campania.

Sotto la colonizzazione romana, Paestum subì trasformazioni notevoli sia dal punto di vista politico che culturale. La città, favorita sempre dalla sua posizione strategica lungo la costa tirrenica, divenne nuovamente un importante centro commerciale e agricolo all’interno dell’Impero Romano. I romani introdussero nuove infrastrutture, strade, edifici pubblici e un sistema amministrativo che rifletteva la loro influenza e autorità sulla regione.

I templi greci di Paestum, che erano stati costruiti dai coloni greci, furono adattati e riconvertiti per l’uso romano. Alcuni edifici furono trasformati in luoghi di culto della religione romana o in strutture amministrative, mentre altri subirono modifiche strutturali per adattarsi alle esigenze dei cittadini diventati sudditi di Roma.

L’arrivo dei romani portò anche un cambiamento culturale nella società di Paestum. Sebbene l’influenza greca fosse ancora predominante in molti aspetti della vita cittadina, i romani introdussero la loro lingua, le loro leggi e le loro istituzioni, contribuendo alla romanizzazione della città e della regione.

Sotto Roma, Paestum continuò ad avere una buona prosperità economica e stabilità politica. L’agricoltura, il commercio e l’artigianato prosperavano, e la città divenne nuovamente un importante centro di produzione di olio d’oliva e di vino, esportati in tutto l’Impero Romano.

Tuttavia, con il declino dell’Impero Romano nel V secolo d.C., Paestum subì un lento decadimento. Le invasioni barbariche e le incursioni saracene portarono alla distruzione e all’abbandono di molte città romane, compresa Paestum, che cadde in rovina e fu in gran parte abbandonata.

Nonostante il declino, l’eredità romana a Paestum è ancora visibile oggi nelle vestigia, negli artefatti e nelle strutture archeologiche che testimoniano l’importanza e l’influenza di Roma sull’antica città greca. La dominazione romana è quindi parte essenziale della ricca e complessa storia di Paestum e della sua evoluzione nel corso dei secoli.

Foto : Unsplash

Come raggiungere Paestum

Paestum si trova in provincia di Salerno, ed è una frazione del comune di Capaccio Paestum.

Si può raggiungere in auto, in aereo e in treno.

In auto seguire le indicazioni stradali.

In treno arrivare alle stazioni ferroviarie di Salerno oppure di Battipaglia, che sono le fermate principali della linea Napoli — Reggio Calabria, poi prendere uno dei numerosi treni locali che passano per le stazioni ferroviarie di Capaccio-Paestum.

Per raggiungere l’area archeologica di Paestum, una volta scesi alla stazione ferroviaria, è necessario seguire i cartelli stradali con le indicazioni e percorrere circa 700 metri a piedi, quindici minuti di camminata.

Per vedere il Parco Archeologico di Paestum e il Museo Archeologico è necessario acquistare il biglietto d’entrata presso il Museo oppure presso la biglietteria di Porta Principale, di fronte al Tempio di Nettuno. 

Per le visite guidate con personale esperto, rivolgersi in loco oppure online.

Copertina: Unsplash

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