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Le Tradizioni Natalizie del Sud Italia

Nel Sud Italia, il periodo natalizio racconta un viaggio di fede, calore familiare e usanze tramandate di generazione in generazione. Tra queste spiccano la novena, la tombolata e le canzoni popolari che riempiono l’aria di magia e allegria.

Succede un po’ dappertutto ma al Sud, quando il mese di dicembre si avvicina, il tempo rallenta e lascia spazio a rituali che risvegliano ricordi e creano nuovi ricordi. Qui, il Natale non è solo una festa, ma una celebrazione delle tradizioni, dalle preghiere della novena alla tombolata fino alle canzoni popolari.

Che si cammini per le vivaci vie di Napoli o per i suggestivi paesini pugliesi, le tradizioni natalizie del Sud Italia rendono unico questo periodo dell’anno.

La Novena, un momento di preghiera e partecipazione

Nelle regioni a sud dello Stivale, la novena di Natale è un momento di forte spiritualità. Per nove giorni, a partire dal 16 dicembre, i fedeli si ritrovano nelle chiese o in piccoli angoli allestiti in casa per recitare canti e preghiere dedicate all’Avvento.

Per esempio, è un’istituzione in Campania, specialmente a Napoli, dove si celebra con una profondità religiosa unica. È una tradizione che affonda le radici nell’antica religiosità popolare, con un’enfasi particolare sulla messa di mezzanotte. Oltre alla preghiera, la novena napoletana è accompagnata da una forte componente culturale caratterizzata da canti popolari che raccontano storie di devozione e tradizione. 

In Basilicata, la preparazione spirituale per celebrare la nascita di Gesù Cristo è un momento di intimità familiare e di comunione. Le preghiere e le melodie si rivelano particolarmente emotive. In alcuni paesi lucani, poi, si intreccia con la tradizione del presepe vivente. 

In Puglia, la novena si accompagna spesso a processioni notturne delle statue della Madonna e di Gesù Bambino. Qui, si vive un’atmosfera suggestiva che sembra riportare indietro nel tempo.

E ancora, in Calabria, molte famiglie accendono una candela durante la preghiera come simbolo dell’attesa del Bambino Gesù e un invito alla speranza.

In Sicilia, questa è un’esperienza spirituale collettiva molto intensa, soprattutto perché coinvolge conoscenti, parenti e amici.

La Tombolata: numeri, risate e tradizione

Se la novena è il momento di raccoglimento e spiritualità, la tombolata è il trionfo della convivialità. È tra le tradizioni natalizie più popolari in Italia, ma si è trasformato in un appuntamento irrinunciabile per le famiglie del Sud.

Nella tombolata campana non si tratta solo di segnare i numeri sulle cartelle, ma di dare vita a una sorta di cabaret casalingo in cui la persona che estrae i numeri si diverte a commentare ogni estrazione con battute o riferimenti alla smorfia napoletana. Per esempio, il numero 33 è associato a “gli anni di Cristo” mentre il 90 è collegato a “la paura”. 

In Basilicata, invece, la tombolata è spesso abbinata alla degustazione di dolci fatti in casa, come i calzoncelli ripieni di castagne e cacao o le cartellate. Ogni numero estratto diventa un’occasione per un brindisi o un assaggio.

In Puglia, in molti casi, sono i bambini ad aver il compito di annunciare i numeri, spesso storpiandoli con accenti buffi o cantilenanti. Il tutto è accompagnato dai prodotti della gastronomia pugliese, come taralli dolci, panettone o pandoro, pasticciotti e dolci natalizi fatti in casa. 

Le canzoni popolari come anima del Natale

La musica è il filo conduttore del Natale e ogni regione del Sud ha le sue tradizioni. In Basilicata, per esempio, il suono della zampogna e della ciaramella è quasi onnipresente. Questi strumenti, suonati da pastori vestiti con abiti tradizionali, evocano l’atmosfera delle montagne e la semplicità della vita rurale.

La musica popolare campana è ricca di canti religiosi ma anche di canzoni folkloristiche che si mescolano con storie di vita quotidiana, da quelle della mamma a quelle dei carrettieri.

In Puglia, influenzata dalle tradizioni salentine e baresi, la musica natalizia contribuisce a creare l’aria di festa. Questi canti vengono eseguiti con la chitarra e il tamburello durante le processioni o nei presepi viventi raccontano storie di un Natale lontano, quello delle tradizioni più antiche. 

In Calabria, prima del Natale, si possono incontrare gli zampognari fermi davanti ai presepi e intenti a suonare le loro melodie nell’attesa di ricevere il vino o la frittura in segno di gratitudine mentre, tra Santo Stefano l’Epifania, le brigate di cantori si spostano di paese in paese, portando con loro la strina, un canto che augura salute e prosperità.

In Sicilia, i canti natalizi chiamati “ninnareddiraccontano la Natività con dolcezza e devozione. Questi brani, tramandati oralmente, sono spesso accompagnati da chitarre e tamburelli e vengono cantati sia in chiesa che durante le veglie familiari. La musica natalizia è intrisa di una spiritualità profonda e di influenze provenienti dalla tradizione araba che rendono le melodie particolarmente emotive. 

In Sardegna, le leggende e la vita quotidiana della canzoni popolari sono talvolta riproposti durante le festività natalizie. I canti di Natale sardi, spesso supportati da strumenti come il tamburello e le launeddas, hanno un carattere particolarmente evocativo e potente grazie ai racconti delle storie della terra e delle sue genti.

Copertina : Unsplash

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